Lamborghini Urus: la futura suv darà una spinta alle vendite e aiuterà Sant'Agata ad ampliare il proprio target
UN TORO IN FAMIGLIA Immaginatevi la scena: è mattina, in casa c’è il solito delirio di bambini che urlano, mogli che corrono e mariti che sclerano. È tardi e bisogna portare i pargoli a scuola. La donna di casa riesce a braccare i figli, infila la porta del box e carica la prole a bordo della sua Lamborghini Urus. Dite che dovrei tornare in ferie perché la ripresa del lavoro mi ha fuso il cervello? Macchè! Ho semplicemente tradotto con un esempio (si dai, tirato, ma forse nemmeno tanto) il pensiero di Stefano Domenicali, da marzo a capo della Casa di Sant’Agata, intervistato nei giorni scorsi da Bloomberg.
CAMBIO DI TARGET Il manager italiano ha infatti in mente nuovi traguardi per Lamborghini, a partire dal raddoppiare la produzione (nel 2015 sono state sfornate 3.245 Lambo) e rivolgersi (anche) a nuove tipologie di clienti: famiglie e donne. Fondamentale in questo senso sarà la Lamborghini Urus, la prima suv del toro in arrivo nel 2018.
UNA LAMBO DIFFERENTE Mettiamo i puntini sulle “i”. Certamente Domenicali non pensa alla casalinga di Voghera. La Urus darà aiuterà si Lamborghini nel portare le vendite a 7.000 pezzi all’anno, ma rimarrà comunque un oggetto per pochi. Lasciate stare il prezzo (che di certo non sarà popolare), ma un’auto con motore V8 turbo da 600 cv non è roba per tutti.
AVETE LETTO BENE Dai, non fate quelle facce: sapete bene che ormai il downsizing è stato ampiamente sdoganato e anche dalle parti di Sant’Agata si metteranno a togliere qualche cilindro dai propri motori. I mitici V10 e V12 rimarranno comunque (chissà per quanto) a bordo di Huracán e Aventador. Non dimenticate poi che il V8 è già comparso da quelle parti: Urraco, Silhouette e Jalpa ne sanno qualcosa. Quello che è certo poi è che non ci sarà mai e poi mai (e poi mai e poi mai) una Urus diesel. Le versioni ibrida ed elettrica potranno invece vedere la luce, ma tutto dipenderà dal mercato e dalle tecnologie a disposizione.
FORME DI FAMIGLIA “L’obiettivo sarà quello di rendere la Urus immediatamente riconoscibile come una Lamborghini, sia nelle forme sia nella guida” ha confidato Domenicali ai colleghi di Bloomberg. Nonostante l’appartenenza a un segmento diametralmente opposto a quello di Huracan e Aventador, la suv manterrà le classiche linee tirate tipiche dei tori di Sant’Agata. Esattamente come la concept presentata nel 2012.
C’è ANCHE ROSA? Una delle parole d’ordine che guiderà la produzione della Urus sarà “personalizzazione”, grazie anche al neonato "Lamborghini ad personam Studio". Avete presente quanto ci mettono le donne a scegliere un paio di scarpe? Ecco, figuratevi cosa potrà succedere davanti a una lista di optional praticamente sterminata. Speriamo che le concessionarie Lamborghini abbiano sedie comode, per i mariti si prospettano lunghe attese.