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La Rossa d'America


Avatar Redazionale, il 07/11/01

23 anni fa -

Bagarini d'auto. Un fenomeno che in Italia aveva avuto il suo apice agli inizi degli anni 90 con la follia da Cavallino. Quando la Ferrari F40 quadruplicava il suo valore alla firma del contratto di vendita, provocando deliri di speculazione e "buoni usati" a prezzi da capogiro. Succede anche oltreoceano, ma con una sorpresa: l'auto del desiderio non è una dream-car da 400 cv, ma una roadster "normale": tra virgolette, visto il passato.

E’ Thunderbird-madness. Ufficiale. Il popolo a stelle e strisce perde il senno per poter scapottare l’ultima generazione del modello Ford, quello che ha fatto fidanzare genitori e nonni. E già che l’idea di trovare una T-Bird dal comune concessionario è pura illusione, via al bagarinaggio da stadio. Brokers, per chi mastica l’inglese, ossia mediatori che con il gruzzolo di contratti in mano piazzano le chiavi d’accensione con la dovuta cresta: i 39 mila dollari di listino volano a 50 mila, che è un attimo. Se non di più.

E c’è la fila. Tanto che in Ford sbattono il pugno sulla scrivania e obbligano i concessionari a seguire i consigli che arrivano dall’alto, ossia un bel contrattino con il quale l’acquirente dichiara di non rivendere l’auto per un minimo di sei mesi, firma. Dare la T-Bird in mano ai brokers è una violazione del contratto di vendita tra la Casa madre e i 4100 dealers sparsi per gli States, fanno sapere con la mano sul cuore dai piani alti. Non accettare T-Bird da sconosciuti, raccomandano le mamme ai figliocci neopatentati.


Pubblicato da Ronny Mengo, 07/11/2001
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