Cambio della guardia ai vertici del design Mini, dal prossimo gennaio nelle mani di Anders Warming, ex Bmw. Un semplice avvicendamento o l’inizio di una rivoluzione stilistica? Ecco alcune ipotesi.
CAMBIO DELLA GUARDIA Ancora qualche settimana e poi, in casa Mini, si aprirà una nuova era. L’inizio del 2011 segna infatti un importante passaggio di testimone ai vertici del reparto stilistico inglese, dove Gert Volker Hildebrand, responsabile del design da ben 10 anni, cederà il comando al trentottenneAnders Warming, attuale capo del design degli esterni di BMW.
CHI ESCE Fin dal gennaio del 2001, il cinquantasettenne Gert Volker Hildebrand ha guidato lo sviluppo di tutto il portafoglio Mini, dalla prima fino alla terza generazione della piccola modaiola. Dieci anni di grandi successi, in cui il suo team di designer si è trovato a trasferire i tipici stilemi anche su auto del tutto nuove per il Marchio, dalla Clubman alla recente Countryman. Oltre alle vetture di serie, il designer ha diretto i lavori delle numerose conceptcar presentate nel corso del decennio, come la Coupé e la Roadster svelate a Francoforte lo scorso anno, che vedranno la luce rispettivamente nel 2011 e nel 2012.
CHI ENTRA Passato giusto un decennio inizia dunque l’era del danese Anders Warming. Dopo l’avvio di carriera nel 1997 alla Designworks USA, in California, il designer èapprodato nel 2005 a Monaco di Baviera dove, prima di coprire l’attuale ruolo di capo del design degli esterni Bmw, è stato team leader dell’advanced design. Tra le sue creazioni si possono ricordare laBmw Z4, la nuova Serie 5 e la recentissima Concept Serie 6 Coupé, presentata al Salone di Parigi dello scorso ottobre.
A ME GLI OCCHI Ma quali carte utilizzerà il nuovo responsabile per distogliere gli occhi da Fiat 500, Citroen DS3, Audi A1 e compagne? Come cambierà dunque il design della Mini nei prossimi anni? La domanda non è delle più semplici ma, salvo assistere ad improbabili sconvolgimenti, si può già ipotizzare qualche risposta, basandosi sull’evoluzione seguita da Mini in questo decennio, e sulle proposte lanciate dalle ultime concept car.
DOPPIO GIOCO Il grande legame con la tradizione comporta tante restrizioni ai designer del Marchio inglese, obbligati a mantenere determinate proporzioni e a riportare puntualmente molti degli stilemi che hanno reso tanto famosa la prima Mini. Se non vedremo mai sparire la tipica calandra trapezoidale ed il taglio del cofano che ricorda la vecchia saldatura diagonale, la diversa rielaborazione di questi, e di molti altri dettagli, permetteranno però di mantenere la giusta freschezza, come già accaduto in questi primi dieci anni del rinato Marchio inglese.
ATTENTA AI DETTAGLI Il rinnovamento di un’auto come la Mini comporta infatti un grande lavoro sui dettagli, per non causare uno sconvolgimento complessivo ma proporre un design sempre al passo con i tempi. Si può prenderecome esempio l’evoluzione dei gruppi ottici, uno dei più importanti elementi su cui si concentra il restyling di una vettura. Se gli occhioni della Mini avranno sempre una forma tondeggiante, riconducibile al modello d’origine, la Countryman e la Concept Frankfurt del 2005 dimostrano cometale elemento potrà essere modificato, rivisitandone disegno e proporzioni o la stessa posizione, sempre più spostata sul cofano.
LIBERTÀ NASCOSTE Nonostante le apparenti limitazioni, i designer hanno poi grande libertà nel disegnare i dettagli più secondari, come l’architettura interna del faro, svincolata dalla tradizione e molto importante nel ricreare lo sguardo della vettura. Se Anders Warming continuerà la strada tracciata dal suo predecessore assisteremo ad una crescente valorizzazione del singolo proiettore, maggiorato nelle dimensioni e sottolineato da una corona di LED.
GLI ALTRI MODELLI L’ardua limitazione che condiziona i designer di Mini viene poi allentata dal continuo allargamento della gamma, che permette di provare soluzioni meno canoniche senza far gridare allo scandalo. Ecco allora che il profilo inferiore del tetto della Countryman presenta un andamento spezzato ed i gruppi ottici anteriori abbandonano la classica forma ad O. Oltre a poter subire l’influenza di questi piccoli dettagli, a cui ormai ci si sarà abituati, le classiche due volumi presenteranno linee sempre più pulite, proprio come si è visto sulle ultime concept car. Il frontale non sarà dunque più arricchito da eccessive modanature e cromature, ma la calandra maggiorata ed i raffinati gruppi ottici saranno sufficienti a trasmettere il giusto carattere.
SI FA ATTENDERE Anche se non vorrà rendersi protagonista di clamorosi sconvolgimenti stilistici, Anders Warming potrà dunque dare sfogo a tutta la sua creatività senza rimpiangere gli anni passati nella Casa di Monaco. Per avere una risposta certa alla nostra domanda, e vedere se le nostre ipotesi sono state corrette, dovremo però avere ancora un po’ di pazienza. I frutti del “cambio di matita” saranno infatti visibili solo tra qualche anno: i lavori per la terza generazione sono infatti già avviati e l’accoppiata Coupé-Roadster è ormai sulla via della commercializzazione.