La compro, non la compro: la telenovela che da più di un anno occupava settimanalmente le pagine economiche dei quotidiani di tutto il mondo ha avuto finalmente un epilogo: la Casa coreana, rappresentata in Italia da modelli di successo come Matiz, Leganza, Tacuma, passerà nelle mani del colosso americano General Motors.
Per ora è tutto scritto in una lettera di intenti, ma in finanza è come se l'acquisto fosse già avvenuto. L'accordo diventerà definitivo entro la fine dell'anno. L'operazione è fondata sulla realizzazione di una joint venture tra la GM (che acquisirà il 67% del capitale) e le banche creditrici a cui andrà il restante 33%. Il tutto costerà alla GM circa 3500 miliardi di lire, gran parte dei quali andranno a copertura parziale della voragine di debiti che ha messo in ginocchio la Casa coreana.
La notizia, pur se rilevante, potrebbe essere relegata tra le ormai abituali acquisizioni dei più grandi gruppi automobilistici mondiali, se non fosse per un risvolto che ci riguarda da vicino: l'acquisto di Daewoo da parte della GM potrebbe, infatti, avere ripercussioni sul valore delle azioni Fiat. Da quanto si sa, non è detto che tutta l'operazione debba pesare sulle spalle della GM; a dare man forte alla Casa americana potrebbero essere chiamati i suoi alleati, tra cui la stessa Fiat (di cui GM possiede il 20% delle azioni), Isuzu (controllata per il 49%), Subaru (20%) e Suzuki (20%).
In Fiat per ora non si esprimono su questa eventualità. Anche perché, in questo momento, non si sa come possa essere giudicata dal mercato. I venti di guerra che soffiano sul mondo provocano incertezza tra gli investitori e non è detto che anche la Fiat, come tutte le altre Case automobilistiche, debba modificare i propri piani produttivi ritoccandoli verso il basso. Per la Casa torinese, poi, si tratta di un momento molto particolare, presa com'è dal lancio della Stilo, la vettura su cui a Torino puntano molto per portare "fieno in cascina".
