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La chiesa multistrato


Avatar Redazionale, il 27/08/13

11 anni fa - Il Santuario di San Romedio si sviluppa su cinque livelli

Il Santuario di San Romedio è una delle chiese più famose del Trentino: il suo complesso è formato da cinque piccole chiese costruite una sopra l’altra. Nelle vicinanze si può ammirare un orso e... mangiare come lupi (dal palato fino)

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A PROVA DI LEGO Uno dei luoghi più famosi della Val di Non, e di tutto il Trentino, è il Santuario di San Romedio, che sorge su uno sperone di roccia alto 70 metri, a Coredo. Si raggiunge in macchina a partire dal paese di Sanzeno, inoltrandosi nella valle del Rio Romedio. Vi troverete di fronte a un luogo di culto che non ha eguali: il complesso è formato da cinque piccole chiese costruite una sopra l’altra – come una sorta di bizzarra costruzione con i mattoncini Lego – nell’arco di 900 anni, a ridosso di una ripida parete rocciosa e unite tra loro da 131 gradini. Prima di cominciare la visita, dunque, prendete fiato… E imparate la leggenda per raccontarla ai vostri pargoli: si narra che sul finire del X secolo Romedio, nobile bavarese signore del Castello di Thaur, dopo aver donato le sue ricchezze alla Chiesa si dedicò a una vita ascetica proprio sulle montagne della Val di Non. Alla sua morte i suoi seguaci scavarono nella roccia la sua tomba, che divenne luogo di pellegrinaggio: fu qui che intorno all’anno Mille sorse la prima cappella. Oltre alla particolarissima architettura, il santuario ha un motivo in più di fascino per i baby pellegrini: di fianco all’ingresso si trova un’area faunistica nella quale si aggira un orso in semilibertà, Bruno. Un’altra leggenda vuole infatti che Romedio fosse stato in grado di addomesticare un orso e cavalcarlo fino a Trento.

PECCATO DI GOLA E se i vostri figli apprezzeranno molto l’orso Bruno di San Romedio, c’è da scommettere che voi gradirete assai la cucina gourmand del ristorante Orso Grigio (www.orsogrigio.it), a Ronzone, regno del talentuoso chef Cristian Bertol e del fratello Renzo, sommelier, entrambi Jeunes Restaurateurs d’Europe. In menu, piatti locali rivisitati con abbinamenti inediti, come filetto di cervo in salsa di mirtilli e lo strudel con meline selvatiche. Da provare il prosciutto di cervo, il lardo e il formaggio di fossa che Cristian produce da sé. E per la notte, la locanda offre anche delle eleganti suite.

Immagini: Archivio Fotografico ApT Val di Non


Pubblicato da Paolo Sardi, 27/08/2013
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Val di Non: me la guido e... mela godo