Come si guida un'elettrica? Serve qualche accorgimento. Ecco quali
EV…SPIEGO UN PO’ Come si guida un’auto elettrica? Si guida come le auto tradizionali. Risposta esatta ma incompleta, direbbero quelli di ACI e Mercedes, che, nell’ambito dell’iniziativa #IoSonoElettrica, hanno siglato il primo protocollo in Italia per la guida sicura ed ecologica e ora si preparano a fare scuola con un programma di corsi specifici sugli EV per insegnare gli accorgimenti da tenere quando si viaggia “a batteria”. I corsi di guida elettrica sicura si inseriranno nell’ordinario calendario dei corsi ACI-Vallelunga e costeranno 330 euro + IVA, stesso prezzo dei corsi di guida sicura tradizionali.
LA PRATICA Tutto nasce con il protocollo tecnico appena stilato, un programma di prove e test stradali finalizzato a valutare il più corretto ed efficace stile di guida per un’auto elettrica. A riguardo, le prove scelte dagli ingegneri ACI sono quattro: uno slalom tra coni, prove di inserimento in curva su un’area con parte del fondo a bassa aderenza, la “slide machine” (per testare le reazioni dell’auto, e quindi saper prendere le contromisure, su fondi a bassa aderenza) e la Eco-drive, sorta prova su strada dei “trucchi” per aumentare l’autonomia di un EV. Da queste prove scaturisce una sorta di decalogo su come testare e guidare le auto elettriche ma anche un patrimonio di nozioni che, attraverso esercizi simili, può essere trasmesso a chi ha acquistato un’auto elettrica o la vorrà guidare in futuro. E che dunque sarà parte integrante dei nuovi corsi di guida sicura sugli EV.
SCATTISTA Lo slalom tra i birilli, classico esercizio di controllo dell’automobile nei cambi di direzione, evidenzia ad esempio alcune reazioni tipiche dell’auto elettrica rispetto a un’auto a motore endotermico; su tutte la forte accelerazione derivante dall’avere subito a disposizione tutti i newtonmetro della coppia del motore elettrico. Esperienza che, nella vita quotidiana, chi possiede un’auto elettrica sperimenta ad ogni stop e a ogni semaforo che da rosso diventa verde. Da tenere sotto controllo educando il piede.
PESO SOTTO Ma le auto elettriche hanno anche una distribuzione dei pesi tutta propria, dovuta alle batterie (solitamente piuttosto incidenti sul peso) e – come nel caso della Classe B Electric Drive usata per fare questi esercizi – a un’architettura specifica (Energy Space), grazie alla quale le batterie vengono annegate nel pianale. E' una differenza che va tenuta in considerazione quando si tratta di correggere una manovra o una sbandata improvvisa, in questo caso indotta dalla piastra a scuotimento della slide machine. Per reagire prontamente, oltre a considerare la distribuzione dei pesi, è importante conoscere sensibilità e prontezza dello sterzo del mezzo che abbiamo tra le mani.
IL FRENO MOTORE Sulle auto elettriche ci sono, poi, appositi sistemi per la gestione dell’autonomia della batteria e per il recupero dell’energia in frenata. Anche questi bisogna conoscerli e saperli sfruttare a proprio favore. Sulla Mercedes Classe B Electric Drive, ad esempio, si può fare molto già con il freno motore, che nel settaggio più spinto agisce con decisione massimizzando al tempo stesso la rigenerazione dell’energia per alimentare la batteria.
LEGGI LA STRADA Con il cambio impostato su “D”, la Classe B elettrica permette di impostare quattro diversi stadi di rigenerazione. Questi vanno dalla modalità D+, il cosiddetto sailing (rigenerazione assente), al D- (rigenerazione massima), passando attraverso una modalità automatica (D Auto) che invece regola la rigenerazione in base al traffico. Grazie a ciò, il pilota può fare la differenza, prolungando il chilometraggio con una singola carica. Si tratta di diventare abili a gestire i passaggi con i paddles (+/-), ma soprattutto a individuare le situazioni propizie a ciascun settaggio. Strada libera? Vai col “sailing”, per allungare il più possibile senza toccare l’acceleratore. Se invece tra voi e il semaforo c’è la classica coda ad elastico, allora mettete in D- e fate lavorare per voi il freno motore. Alla lunga la batteria si rifocillerà un po’, magari quel tanto che basta per farvi arrivare a casa senza l’ansia di restare a secco.