Gennaio-giugno 2018: meno vittime soprattutto in autostrada. Velocità, cinture e cellulare prime cause di morte. Il rapporto Aci
UN MORTO OGNI 3 ORE Non è mai un tema allegro, quello delle vittime stradali, tuttavia è un tema all'ordine del giorno. E anche un morto in meno accende la speranza, quella che un bel dì la piaga allenterà la propria presa. Dai dati preliminari relativi al primo semestre 2018, Aci e Istat registrano dunque un imprevisto calo di incidenti sulle strade, sia di quelli con lesioni (-3%), sia quelli con vittime (-8%) o feriti gravi (-3%). Dal 1° gennaio al 30 giugno scorso, complessivamente gli incidenti sono stati 82.942, per una media di 460 al giorno, o di 19 ogni ora. 1.480 i morti: 8 al giorno, uno ogni 3 ore. A tutti loro va il nostro pensiero.
AUTOSTRADE PIÙ SICURE Numeri che non possono non far riflettere, eppure il trend è confortante, specialmente in relazione all’incremento di mobilità sulle autostrade, +0,1% per auto e commerciali, +3,2% i mezzi pesanti. Proprio sulle arterie a pedaggio il calo di incidenti è ancor più significativo: -15,7% il dato sui decessi, performance che doppia il dato rilevato sulle strade urbane (-8,3%) ed extraurbane (-7%). L'Ue chiede ai Paesi membri una riduzione del 50% entro il 2020 delle vittime stradali: sarà dura, anche se rispetto al 2010 il quadro è migliorato del 25%, rispetto al 2001 del 55%.
MALEDETTO CELLULARE Senza contare che le serie storiche elaborate da Automobile Club ed Istituto di Statistica mostrano come il secondo semestre di ogni anno peggiori quasi sempre la media stabilita nei primi sei mesi: i decessi aumentano del 13%, incidenti totali e feriti del 4%. Questo perché in estate e sotto Natale il traffico è più intenso, quindi maggiore è la probabilità di episodi avversi. Eccesso di velocità (255.809 multe nei primi 180 giorni del 2018), mancato utilizzo delle cinture di sicurezza (47.736) e uso improprio del cellulare (21.766) i principali fattori di rischio. Più disciplina, e sulle strade non scorrerà più sangue.