Incidenti mortali: l'obiettivo Europeo per il 2020 è quello di ridurli del 50%
NON CI SIAMO La notizia non è proprio confortante: per la prima volta in Europa dal 2001 torna a salire il numero delle vittime di incidenti stradali. Mi rendo conto che non sia un argomento leggero sul quale disquisire ma è importante conoscere le statistiche per poter prendere provvedimenti. Ecco qualche numero. L'anno scorso sulle strade della UE, 26.300 persone hanno perso la vita (in media 70 al giorno). Il dato si traduce in un +1,3% rispetto allo socorso anno.
POTREBBE SALTARE L'OBIETTIVO Nel nostro Paese, sulla base delle stime fornite da ACI-Istat, la percentuale risulta anche più alta: +1,4%, ovvero 3.430 le vittime (quasi 10 al giorno), 49 in più rispetto al 2014. Le cause? Secondo l’analisi dell'ETSC (il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti) sono imputabili a tre fattori:la diminuzione dei controlli sulle violazioni del Codice della Strada, i mancati investimenti in infrastrutture più sicure e gli interventi limitati nel contrasto a velocità e alcool. L’obiettivo di ridurre del 50% gli incidenti mortali entro il 2020 a questo punto sembra lontano.
IL TARGET: INVERTIRE LA TENDENZA E' anche vero che sulla carta non si tratta di un obiettivo impossibile, almeno non per i singoli Stati, visto che quattro di loro, sono riusciti a ottenere percentuali incoraggianti.
I BUONI La migliore prestazione in assoluto (se si esclude il -20,4% della Norvegia, che non fa parte della UE) è quella dell’Estonia: -14,1%, seguono l’Irlanda (-14%), la Lettonia (-11,3%) e la Lituania (-11%). Bene anche la Polonia (-8,2%), riduzioni meno significative, invece, in Svezia (-4,1%), in Danimarca (-2,7%) e in Portogallo (-1,7%).
I CATTIVI Ci sono, però, Paesi che hanno fatto registrare preoccupanti percentuali di crescita addiruttura a doppia cifra: Cipro, ad esempio, nel 2015, ha fatto segnare un aumento della mortalità sulle strade del 26,7%. Aumenti non confortanti anche in Finlandia (+13,5%), in Croazia (+13%), in Slovenia (+11%), in Austria (+10,5%) e a Malta (+10%). In linea con la media europea, invece, la Grecia (+1,3) e l’Italia (+1,4), situazione invariata in Spagna, unico Paese a crescita zero.
DA NOI Nel Bel paese dove il numero delle sanzioni per eccesso di velocità è aumentato (e meno male), il numero dei controlli sul tasso alcolemico, viceversa, continua a diminuire. In rapporto agli abitanti, si tratta della cifra più bassa d’Europa. Stabile, invece, la percentuale di automobilisti (2,5%) ai quali sono stati riscontrati valori di alcool nel sangue superiori ai limiti consentiti. Fate tesoro di questi numeri gente e siate pruedenti al volante!