Torna di attualità il tema degli schianti mortali nel weekend. I numeri e le ragioni di un fenomeno che sembrava (quasi) sconfitto
SATURDAY NIGHT MASSACRE Un campanello sveglia le coscienze di tutti gli automobilisti: sulle strade si muore sempre di più, i notiziari (specie quelli del weekend) ce lo ricordano con macabra insistenza. Crescono le vittime di incidenti (+1,3% da gennaio a giugno 2019, dati Aci-Istat), ma soprattutto torna prepotente quel fenomeno che all'apparenza era stato arginato, e che come il titolo di un film la società individua con un'espressione tetra, ma simbolica: stragi del sabato sera. L'Osservatorio Asaps (Amici della Polizia Stradale) conta 50 vittime, per lo più in giovane età, nelle sole notti dei fine settimana di ottobre e novembre. È allarme rosso, ma perchè il riacutizzarsi di una piaga tanto triste?
LA CAUSA? NO, LE CAUSE Ogni episodio fa storia a sé, tuttavia è innegabile come alcuni fattori ed abitudini in grado di contribuire a uno schianto mortale, sul luogo del delitto siano spesso presenti. Da soli, oppure (ancora peggio) in combinazione tra di loro. Fattori che le trasgressive notti del venerdì e sabato moltiplicano la loro influenza. Proviamo a riassumerli, e scopriamo se riusciamo a (non) riconoscerci.
• Ulizzo del cellulare al volante, sia in chiamata, sia per messaggistica o navigazione web;
• Abuso di alcol, abuso di droga, oppure in mescolanza tra di loro;
• Mancato uso delle cinture di sicurezza (???), anche sui sedili posteriori;
• Scarsa cultura dell'educazione stradale, del rispetto del Codice della Strada, così come degli altri utenti;
• Equipaggiamento non idoneo alle condizioni meteo (mancato montaggio di pneumatici invernali);
• Insufficiente pattugliamento delle strade da parte delle Forze dell'Ordine;
• Mancanza di campagne pubbliche di sensibilizzazione sui rischi alla guida;
• Cattive condizioni della rete stradale, carenza di manutenzione e segnaletica.
MALEDETTE CHAT Solo tentativi di spiegare un trend che qualche anno fa sembrava si fosse arrestato (917 vittime nei weekend nel 2001, "soltanto" 300 nel 2015), e che ora invece torna di attualità. Nel 2015 lo smartphone non aveva forse ancora espresso tutta la sua magnetica attrattività, tanto da incollare ad un display giovani e adulti non solo sulla metro o ad una cena, ma anche seduti al posto guida. Solo una task force di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale può scoraggiare un tic nervoso tanto deleterio, ma a quanto pare le risorse sono limitate, ed i controlli languono. Idem per stato di ebbrezza ed uso di stupefacenti: anziché il terrore di essere colti in flagrante, vige un pericoloso senso di impunità.
I VERI COLPEVOLI Passi per la negligenza in tema di gomme invernali, accessorio che comunque inizia a poco a poco a entrare nelle proprità del pubblico. Ma che nell'Anno Domini 2019 ci tocchi pure apprendere di vittime causate dal mancato allaccio delle sacrosante cinture di sicurezza, beh allora è evidente come un problema culturale esiste eccome. Che la percezione della sicurezza e del rispetto delle norme è troppo debole per non intervenire in modo drastico sul sistema intero della cultura automobilistica nazionale. I giovani che perdono la vita nel weekend (ma non soltanto quelli) sono vittime due volte: della strada, e di una classe dirigente che non ha insegnato loro niente.