La politica italiana è già in campagna elettorale, nel frattempo dal Governo vengono portate avanti alcune di quelle misure che non possono aspettare. Tra le quali vi è il decreto Aiuti bis, pacchetto dentro cui - si rumoreggia - possa figurare anche una voce che interessa l'auto, in particolare gli incentivi ai modelli a basse emissioni. Ecobonus ''con benefit'' per gli automobilisti dal reditto basso? L'idea è buona, poi tra il dire e il fare, già si sa cosa si mette in mezzo.
Più incentivi per i redditi più bassi?
IL PROGETTO A riportare l'indiscrezione è La Repubblica, quotidiano secondo il quale a Palazzo Chigi sarebbe in cantiere un provvedimento per favorire l'accesso ad auto elettriche e ibride plug-in anche alle fasce di popolazione meno abbienti. Nello specifico, i rumor parlano di un aumento dell'ecobonus del 50% per gli acquirenti in grado di dimostrare un reddito ISEE inferiore alla soglia dei 30.000 euro. In caso di auto 100% elettrica (fascia ecobonus 0-20 g/km di CO2) questo significherebbe, per tale categoria, un incentivo di 7.500 euro con rottamazione (anziché di 5.000) e di 4.500 euro senza rottamazione (anziché 3.000 euro). Mentre in caso di acquisto di vettura ibrida plug-in (fascia 21-60 g/km), l'ecobonus crescerebbe rispettivamente a 6.000 euro con rottamazione (anziché 4.000 euro) e a 3.000 euro senza rottamazione (anziché 2.000 euro).
Incentivi ai redditi sotto i 30.000 euro: idea giusta oppure no?
PRO E CONTRO La manovra non comporterebbe allo Stato alcuno stanziamento di fondi supplementari, dal momento che il serbatoio ecobonus destinato alle categorie a basse emissioni è ancora ricco di risorse. Al tempo stesso, non è affatto detto che un super incentivo convinca coloro dalle ridotte disponibilità economiche a preferire un'elettrica o una plug-in hybrid (come vorrebbe il Governo) a un modello con motore termico, ma dal prezzo di listino conunque inferiore, anche in assenza di alcun incentivo. Seguiremo gli eventuali sviluppi.