La transizione verde è un vero e proprio... giallo. Dapprima, gli incentivi alle auto elettriche si vaporizzano nell'arco di mezza giornata. Successivamente, termina anche l'ecobonus destinato alle auto usate, o almeno a quell'usato che rispecchia condizioni ben precise (erano 20 milioni di euro: poca roba). A distanza di quasi due settimane dallo start delle prenotazioni dei fondi 2024, tuttavia, la vera notizia è un'altra ancora. Leggi la tabella...
Incentivi auto: chi scende e chi scende... più lentamente
CORTOCIRCUITO Colpisce infatti come, ormai a metà giugno, il serbatoio di risorse destinate ai modelli di terza fascia (61-135 g/km di CO2), ovvero modelli benzina, diesel, bi-fuel metano e GPL, oppure ibridi a basse emissioni (basse, ma non così basse come le plug-in), contenga ancora una valanga di soldini. Nel momento in cui scriviamo (pomeriggio inoltrato di venerdì 14 giugno), la piattaforma ministeriale riporta la cifra di 178 milioni di euro e spiccioli. Vale a dire poco meno della metà dello stanziamento originario di 403 milioni di euro. Che dire: approfittiamone, finché c'è tempo. A stupire, non è tanto il ritmo al quale gli incentivi alle auto termiche vengono utilizzati, un ritmo che dopotutto rispecchia l'andamento delle campagne scorse, quando gli incentivi di terza fascia esaurirono nello spazio di alcune settimane, ma a fronte di un monte risorse di gran lunga inferiore. Alla luce dell'andamento regolare dell'ecobobus termico, semmai si rafforzano le perplessità attorno al fulmineo prosciugamento dei bonus rivolti alle elettriche. Cioè una categoria per la quale gli italiani, dati alla mano, non vanno matti. Non ancora, almeno. Ecobonus 2024 un caso da investigatori smaliziati.