HELICOPTER BONUS? La minaccia, come sempre in occasione di un concorso pubblico (perché sempre di concorso qui si parla, e non di contributi a fondo perduto), si chiama ''click day''. Fondi esauriti non appena i rubinetti siano aperti, e tanti saluti agli incentivi a pioggia. Il testo definitivo del Decreto Rilancio assegna alla misura dell'ecobonus 2020 per le auto ecologiche un monte di 50 milioni di euro aggiuntivi, rispetto ai 20 milioni di euro rifinanziati il 18 giugno scorso, e al 20 luglio scesi già a poco meno di 10 milioni di euro. Un montepremi di 60 milioni di euro in tutto, insomma, a disposizione fino al 31 dicembre 2020. A disposizione, salvo prosciugamento precoce. Vi siete chiesti quante auto, in tutto, possano in realtà acciuffare l'ecobonus?
SCOMMETTIAMO CHE Un calcolo preciso non è semplice: il bonus viene modulato in base alle caratteristiche della vettura, se con emissioni CO2 da 0 a 20 g/km (le full electric), oppure da 21 a 60 g/km (le plug-in hybrid), oppure ancora da 61 a 110 g/km (numerosi modelli diesel e benzina Euro 6, non necessariamente di natura ibrida). Tutto dipende perciò da quale categoria riceverà il maggior impulso dalla campagna di incentivi in vigore da agosto 2020: assisteremo a un'abbuffata di auto elettriche, dal prezzo più elevato, ma scontato fino a 10.000 euro, oppure sarà corsa a utilitarie diesel e benzina di piccola cilindrata, agevolazione minore (fino a 3.500 euro con rottamazione e contributo del concessionario), ma anche prezzo di listino alla portata delle masse? Non ci resta che avventurarci in un paio di ipotesi.
- Scenario 1: maggiore richiesta di elettriche e plug-in
- Scenario 2: maggiore richiesta di diesel e benzina Euro 6
Incentivi 2020: rischio click day
SCENARIO 1: BOOM DI ELETTRICHE ED IBRIDE PLUG-IN
Metti che un taglio netto di 10.000 euro stuzzichi la fame di vetture a batteria, e che la quota di BEV (Battery Electric Vehicle) e PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), oggi in totale a circa il 3% del mercato, raddoppi e sfiori il 6% proprio grazie agli incentivi. Metti che dei 60 milioni di euro ai quali attingere, 40 milioni li prenotino proprio le due categorie ecologicamente più virtuose, e alla terza fascia restino 20 milioni di euro. Innanzitutto: con rottamazione, l'ecobonus statale (al netto dello sconto di 2.000 euro del concessionario) ammonta a 8.000 euro in caso di auto elettrica, di 4.500 euro in presenza di ibrida plug-in. Calcoliamo una leggera maggioranza di full electric (60/40): bonus a 3.000 auto elettriche e a 2.400 plug-in hybrid, mentre di auto diesel e benzina Euro 6 pescano il jolly circa 13.000 esemplari. Più o meno, sono numeri che le ecocar registrano in un mese, e le auto a combustione interna sotto i 110 g/km in meno di una settimana. Risultato: fondi esauriti entro agosto.
SCENARIO 2: BOOM DI DIESEL E BENZINA EURO 6
Mettiamo invece che la misura contenuta nel Decreto Rilancio spinga il mercato dei modelli più tradizionali. Invertiamo perciò le quote: 40 milioni di euro alle auto della terza fascia, i rimanenti 20 milioni di euro ad elettriche e plug-in. Prendono gli incentivi circa 25.000 auto diesel e benzina, 1.500 auto elettriche, circa 1.200 plug-in hybrid. Stavolta, il serbatoio si svuota un po' più lentamente: cioè nel mese di settembre 2020. Ben diverso, il discorso, se il Parlamento voterà per l'ennesimo scostamento del deficit dei conti pubblici, e al settore auto venisse riservato uno stanziamento di quasi 1 miliardo di euro, cioè oltre 15 volte maggiore. La platea di destinatari si moltiplicherebbe in modo esponenziale, raggiungendo oltre 300.000 veicoli benzina e diesel, e potenzialmente fino a 50.000 modelli dall'elettrificazione spinta. Morale: 60 milioni di euro sposteranno gli indici di vendita solo di qualche decimale, 1 miliardo di euro imprimerebbe uno slancio significativo. Vediamo che succede.