Logo MotorBox
Incentivi 2019

Ecobonus, l'allarme dei sindacati: favoriti i modelli esteri


Avatar di Lorenzo Centenari, il 17/01/19

6 anni fa - La Fim Cisl: misura miope, a rischio oltre 100 mila posti di lavoro

Incentivi auto 2019, allarme Fim Cisl: favoriti i modelli esteri

La Fim Cisl: misura miope, a rischio oltre 100 mila posti di lavoro. Il Governo limiti gli ecoincentivi ai modelli nazionali

AUTOGOL Si impari dai francesi, dicono, patriottici non solo a parole o con la propaganda. Anziché difendere gli italiani, il Governo aiuta i lavoratori degli altri Paesi. Il programma di incentivi è da buttare, venga subito ritirato. Nell'esprimere il proprio parere su ecobonus ed ecotassa, la Fim Cisl non usa mezzi termini e invoca la soppressione della misura, giudicata un favore all'industria straniera e un dispetto ai suoi connazionali. Difficile darle torto, almeno in toto: già a dicembre (clicca qui per l'articolo) avevamo elencato i modelli FCA colpiti dal balzello sulle emissioni, e la lista non era esattamente corta.

LE CIFRE "Il Governo fa il contrario di quello che sostiene di volere fare, l'ecobonus mette a rischio disoccupazione oltre 100 mila dipendenti". A suffragio della propria tesi, la Fim Cisl snocciola i numeri: FCA dà lavoro in Italia a 80 mila persone, in totale l'indotto automotive coinvolge 156 mila addetti, 58 mila dei quali solo in Piemonte. Il fatturato ammonta a 46 miliardi di euro e il 38% è figlio delle attività Fiat Chrysler. Per i metalmeccanici Cisl, una misura che non protegga l'occupazione nazionale, che al contrario apra la strada alla produzione estera, è insostenibile e va abolita.

ESTEROFILIA In uno specchietto viene messo in evidenza come dei modelli elettrici o ad alimentazione ibrida destinatari dell'ecobonus, non uno viene costruito in Italia. Sull'elettrificazione FCA è in ritardo, ciò non significa (lascia intendere la Cisl) che si debbano premiare le auto estere. Viceversa, i modelli del Gruppo penalizzati dall'ecotassa sono sparpagliati un po' su tutti i siti nazionali, da Mirafiori a Melfi, passando per Grugliasco, Modena, Cassino e Atessa. Solo Pomigliano d'Arco non produce auto da "black list". Un po' poco, se davvero al centro del programma sono gli italiani ed il lavoro.

VEDI ANCHE




Pubblicato da Lorenzo Centenari, 17/01/2019
Vedi anche