Frenetiche settimane di speculazioni. Sino all'annuncio ufficiale: la fusione tra Honda e Nissan non si fa.
Le due Case giapponesi confermano quanto anticipato dalla stampa locale, dichiarando di aver deciso di annullare il memorandum d’intesa siglato lo scorso dicembre, che aveva dato il via alle trattative per una possibile integrazione, nonché la nascita del terzo Gruppo al mondo per volumi.
Di grandi manovre tra Gruppi automobilistici salpate sotto buoni auspici e successivamente naufragate, il mancato accordo tra Honda e Nissan non è certo il primo caso.
Ma andiamo con ordine.
HONDA-NISSAN, DECOLLO ABORTITO
In una nota congiunta del 13 febbraio 2025, Nissan e Honda annunciano di aver raggiunto l'accordo. Sì, ma l'accordo per la revoca del memorandum d’intesa (MoU) firmato il 23 dicembre 2024, che aveva l'obiettivo di valutare una fusione tra le due società.
Nel comunicato si legge che, dopo la firma del memorandum, ''i dirigenti di entrambe le aziende, compresi i rispettivi amministratori delegati, avevano analizzato il contesto di mercato, le finalità dell’aggregazione e la gestione post-fusione''.
Che inoltre, ''erano state condotte consultazioni approfondite con i principali stakeholder per valutare le opzioni disponibili per la possibile integrazione''.
Una questione di incompatibilità
Uno dei principali motivi dello stop alle trattative sarebbe legato alle divergenze di vedute circa la struttura di una ipotetica nuova società.
In particolare, Honda aveva avanzato una proposta per modificare l’assetto inizialmente previsto nel memorandum: anziché procedere con la creazione di una holding congiunta, in cui la governance sarebbe stata equamente divisa, Honda suggeriva una nuova struttura in cui sarebbe diventata la società madre, mentre Nissan sarebbe stata una sussidiaria, attraverso uno scambio di azioni.
Questa modifica ha rappresentato un punto critico e, di fronte alle difficoltà nel trovare un accordo, le due aziende hanno deciso di interrompere le discussioni.
Nel comunicato viene infine sottolineato che ''in un contesto di mercato sempre più dinamico e orientato verso l’elettrificazione, era prioritario garantire una maggiore rapidità decisionale''. Motivo per cui è maturata la decisione di rescindere il memorandum stesso.
Va ricordato che anche Mitsubishi venne inizialmente coinvolta nelle discussioni. Salvo poi annunciare ufficialmente di abbandonare il progetto di fusione, confermando la risoluzione del memorandum del 23 dicembre.
Compare Foxconn
A partire da febbraio 2025 sono emerse le voci di un possibile interesse di Foxconn a rimpiazzare Honda nelle trattative.
Il gigante taiwanese dell'hi-tech ha tuttavia smentito l'ipotesi, precisando di essere interessata a una collaborazione, ma di non avere in programma alcuna un'offerta di acquisizione.
No a fusione, sì a progetti in collaborazione
Nonostante l'interruzione delle trattative per la fusione, Honda e Nissan confermano che continueranno a collaborare su altre iniziative.
Le due aziende avevano già siglato un ulteriore memorandum il 1° agosto 2024, incentrato sulla ''cooperazione in ambiti strategici come l’intelligenza artificiale e i veicoli elettrificati''. Aspetti attorno ai quali entrambe le Case hanno ribadito il loro impegno a creare valore reciproco e a rafforzare la loro competitività.
FUSIONI MANCATE: PRECEDENTI STORICI
Non è la prima volta che grandi Gruppi automobilistici tentano una fusione senza successo. Ripercorriamo alcune delle telenovela più appassionanti degli ultimi due decenni.
GM - Renault Nissan (2006)
Un primo esempio significativo di fusione mancata fu il tentativo di General Motors e Renault-Nissan.
Nel 2006 Carlos Ghosn, allora alla guida dell’alleanza Renault-Nissan, propose una fusione con General Motors, che all’epoca attraversava una crisi finanziaria.
L’idea era quella di creare un colosso automobilistico globale capace di competere su tutti i mercati.
Tuttavia, GM rifiutò l’accordo temendo una perdita di controllo sulla propria governance e un’eccessiva dipendenza dalla struttura Renault-Nissan.
Il mancato accordo segnò un punto di svolta per entrambe le aziende, con GM che successivamente affrontò la bancarotta nel 2009, mentre Renault-Nissan continuò la propria espansione, ma con difficoltà gestionali che culminarono nel caso Ghosn anni dopo.
General Motors - Chrysler (2008)
Un altro caso rilevante riguarda la mancata fusione tra General Motors e Chrysler nel 2008, nel pieno della crisi finanziaria globale.
In un momento di forte difficoltà economica per l’industria automobilistica, GM tentò di acquisire Chrysler con l'obiettivo di consolidare il mercato statunitense e ottenere economie di scala.
Tuttavia, il piano fallì a causa della grave situazione finanziaria di entrambe le aziende e dell’intervento del governo degli Stati Uniti, che spinse per soluzioni alternative.
Chrysler finì poi sotto il controllo di Fiat, portando alla successiva creazione di FCA (Fiat Chrysler Automobiles).
FCA - Hyundai (2017)
La storia recente dell’industria automobilistica è costellata di fusioni tentate e mai realizzate.
Tra gli altri esempi celebri, anche quello che vide protagoniste la stessa Fiat Chrysler e Hyundai.
Nel 2017 FCA (allora guidata da Sergio Marchionne) e il colosso coreano avevano effettivamente esplorato la possibilità di una partnership strategica e tecnologica, con particolare riferimento alle tecnologie sull'idrogeno, che sarebbe potuta sfociare in una fusione.
Tuttavia, le divergenze sulle modalità di integrazione e sulla gestione operativa portarono al fallimento delle trattative.
Hyundai temeva che un’eccessiva influenza da parte del management FCA potesse compromettere la propria identità, mentre FCA desiderava una leadership più bilanciata.
Alla fine, l’accordo non si concretizzò e FCA intraprese successivamente il percorso che la portò a fondersi con PSA, dando vita a Stellantis.
Renault - FCA (2019)
Un altro precedente significativo è il tentativo di fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Renault nel 2019.
Il piano prevedeva la creazione di un colosso industriale con sinergie su piattaforme e tecnologie, ma l’operazione si arenò a causa delle tensioni politiche e dell’intervento del governo francese, principale azionista di Renault.
Le divergenze sulle strategie di governance e sulla gestione dell'alleanza con Nissan portarono quindi FCA a ritirare l’offerta, chiudendo definitivamente la possibilità di un’integrazione.
Stellantis - Renault?
Negli ultimi mesi del 2024 erano emerse diverse voci riguardanti una possibile fusione tra Stellantis e Renault, maxi operazione che avrebbe portato alla creazione di un colosso automobilistico con 18 marchi.
Tuttavia, sia l'allora ad di Stellantis, Carlos Tavares, sia il presidente John Elkann, smentirono tali indiscrezioni.
Tavares definì le voci come ''pure speculazioni'', mentre Elkann affermò come Stellantis non sia interessata ad acquisire o fondersi con altre aziende, sottolineando l'intenzione di concentrarsi sulle proprie operazioni.
A sua volta, l'ad di Renault Group Luca de Meo liquidò le indiscrezioni come semplici ''voci''.
Al momento, non ci sono ulteriori aggiornamenti su una possibile fusione tra Stellantis e Renault.
Anche se vale la massima mai dire mai...
FUSIONI CASE AUTO, UN RISIKO
Tutti precedenti (e potenziali storie in divenire), quelli sopra elencati, che dimostrano come le fusioni tra grandi Case automobilistiche, pur offrendo opportunità di crescita e sviluppo reciproci, si rivelino spesso autentici percorsi a ostacoli.
Nei processi di M&A si intrecciano divergenze strategiche, interferenze politiche, complessità finanziarie. Come testimoniato dal caso Honda-Nissan, anche quando le due parti parlino la stessa lingua.