Tasso alcolemico di 1,97 g/l, si schianta in A4. Un giudice lo perdona. La Polstrada: sentenza inspiegabile, schiaffo alla sicurezza
LIETO FINE Non è certo il primo caso che ha come protagonisti un automobilista avvinazzato e un giudice che verso gli ubriaconi, dopotutto, nutre simpatia. Stavolta tuttavia mancava poco che anziché un processo, al nostro eroe venisse celebrato il funerale, a lui e al passeggero accanto. Non solo, invece, si è salvato da una brutta fine: un processo, il ''bencapitato'' non ha nemmeno dovuto subirlo.
L'EPISODIO La notizia dell'assoluzione ricevuta dal 29enne rumeno che la notte del 1° aprile 2018 perse il controllo della sua Passat mentre viaggiava in A4 all'altezza di Novate Milanese, si schiantò senza apparentemente nemmeno toccare i freni, riportando ferite e procurandole all'amico che sedeva a fianco, e che una volta in ospedale venne sottoposto ad alcoltest con procedura medico-legale, registrando un tasso alcolemico di 1,97 g/l, cioè quasi quadruplo rispetto ai limiti di legge, scoperchia il tema della sicurezza sulle strade e soprattutto la funzione della forze di polizia, impotenti di fronte al verdetto di un tribunale. E quello emesso dalla Procura di Milano è a dir poco imbarazzante: la sanzione amministrativa pecuniaria, la sanzione accessoria della sospensione della patente per un anno, nessun procedimento penale.
Guida in stato di ebbrezza, un rischio e un reato penale
TENUITÀ DEL FATTO? Secondo il giudice, espressosi peraltro tramite sentenza predibattimentale, ''la circostanza che il livello di tasso alcolemico rinvenuto nel sangue non sia di molto superiore al limite relativo alla soglia di rilevanza, consente di qualificare il fatto in termini di tenuità''. Non si spiega come un valore di quasi 2 g/l possa essere considerato ''non di molto superiore al limite'', specie alla luce delle conseguenze stesse che lo stato di alterazione psicofisca del conducente hanno provocato, e che solo per una coincidenza non sono rientrate nelle statistiche degli incidenti mortali. E invece nella sentenza relativa al sinistro si legge che la gravità del fatto ''non si stima adeguatamente provata'', dal momento che ''l’imputato perdeva il controllo del mezzo senza cagionare ad altri danno''.
IL MESSAGGIO La Polizia Stradale di Bergamo avrebbe espresso le sue perplessità in una lettera alla Procura di Milano: ''Rimane di difficile comprensione l’eccezione di non ritenere adeguatamente provato l’incidente, così come possa essere considerato di lieve entità un valore di 1,97 g/l accertato clinicamente''. Come da Codice, attenuanti sono in genere previste solo quando viene rilevato un tasso alcolemico solo di poco superiore a quello penalmente rilevante (0,8 g/l). Un precedente pericoloso, un inopportuno invito a bere prima di mettersi al volante: anche ubriaco la fai franca, l'importante, a quanto pare, è non uccidere.