Un anno record per il Gruppo, un anno record soprattutto per il suo amministratore delegato. Stellantis archivia il 2021 con risultati finanziari più che lusinghieri nonostante tutte le difficoltà del caso, dalla crisi dei semiconduttori alle norme sull'inquinamento sempre più severe. E se gli utili ammontano a 13,4 miliardi di euro, un valore quasi triplicato rispetto al risultato pro-forma del 2020, gran parte del merito è da attribuire a Carlos Tavares, alla sua visione strategica, alle sue straordinarie capacità di far coesistere 14 marchi sotto un solo tetto. Giusto che a Tavares sia riconosciuto pure uno stipendio straordinario. Anzi, no.
Carlos Tavares, nel 2021 guadagni per oltre 19 milioni di euro
OBIEZIONE Non è così, almeno, che la pensano sia i sindacati, sia la maggioranza degli azionisti di Stellantis, che all'assemblea del 13 aprile hanno espresso voto contrario alle politiche di remunerazione dei membri del Cda di Gruppo. Il 53,12%, a un compenso di 19,15 milioni di euro - tra salario fisso, bonus altre componenti variabili - per il top manager portoghese, si è pronunciato a sfavore. Tra gli stakeholder che hanno storto il naso, tramite il suo portavoce, anche lo stesso Governo francese, titolare di oltre il 6% delle quote di Stellantis tramite Bpifrance. Il voto dei soci non è vincolante, il Gruppo in ogni caso fa sapere che terrà in considerazione il parere dell'assemblea.
ALL STAR GAME Certo, un importo a 8 cifre come quella messo in cascina da Tavares fa impressione. Le polemiche sollevate sui suoi compensi sono l'occasione per sbirciare tra i Gruppi rivali e mettere a confronto gli assegni depositati in banca dagli ad degli altri super Costruttori. Tavares il ''Paperone'' dell'auto? Scopriamolo.
Herbert Diess, CEO Volkswagen Group
IN GERMANIA Stabilire i guadagni complessivi dei top manager di grandi industrie non è cosa semplice: citeremo le informazioni più precise e più recenti a nostra disposizione. Con oltre 19 milioni di euro, Tavares batte indubbiamente per distacco il collega di Gruppo Volkwagen Herbert Diess, che nel 2020 guadagnò ''soltanto'' 8,4 milioni di euro circa. Per rimanere in Germania, il Ceo di Gruppo BMW Oliver Zipse registrava, relativamente allo stesso periodo, uno stipendio di 5,3 milioni di euro. Un importo simile a quello elargito al numero uno Mercedes: per Ola Källenius, un monte di 5,9 milioni di euro.
Luca de Meo, attuale numero uno del Gruppo Renault
RENAULT, TOYOTA I guadagni accumulati dal Ceo di Renault Group Luca de Meo nel corso del 2020 si fermano a 5,8 milioni di euro: un importo superiore di oltre il 50% rispetto al suo predecessore alla guida della Losanga, Thierry Bollorè, ma comunque significativamente inferiore a quello percepito dal suo omologo Stellantis. Benché non esistano fonti aggiornate, nemmeno il Ceo Toyoda Akio Toyoda si avvicina a Tavares: l'ultimo erede della dinastia Toyoda, nel 2018, avrebbe guadagnato l'equivalente di 3,2 milioni di euro. Difficile che in un triennio - specie un triennio del genere - il boss del Gruppo giapponese abbia visto quintuplicare le proprie entrate.
Mary Barra (GM), la top manager più pagata del mondo auto
ONLY IN AMERICA Se Carlos Tavares conquista con agilità il primato in Europa e in Asia, su scala mondiale si scontra invece coi salari da capigiro dei super manager dei Gruppi USA. Nel 2021 il numero uno del Gruppo Ford, Jim Farley, ha messo insieme qualcosa come 22,8 milioni di dollari, che al cambio attuale corrispondono a circa 20,9 milioni di euro. Ma il record assoluto spetta a Mary Barra, Ceo General Motors: 23,6 milioni di dollari, ovvero 21,6 milioni di euro. E Elon Musk? Curiosamente, nel 2020 il patron di Tesla dalla propria Casa auto non ha ricevuto alcun salario vero e proprio, rispetto ai 23,7 milioni di euro del 2019. Ma è solo un tecnicismo. Stando alle classifiche dei super ricchi del pianeta, è improbabile che Musk - che ha pure numerosi altri ''hooby'' - lavori a Tesla per la gloria...
Elon Musk, stipendio Tesla 2020: zero dollari