Non è detta l'ultima parola per le auto che funzionano, almeno in parte, coi carburanti tradizionali: il Partito Popolare Europeo (PPE), il più grande gruppo politico del Parlamento Europeo da cui proviene la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, starebbe infatti avviando una campagna per indebolire le principali politiche dell'UE per la riduzione delle emissioni di CO2 delle automobili, riporta l'agenzia di stampa internazionale Reuters. Lo scopo è intervenire con urgenza sulla grave crisi in cui versa il settore automobilistico europeo, costringendo Bruxelles a una retromarcia sul Green Deal e sulla messa al bando delle auto non elettriche nel 2035.
Riduzione CO2: il Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen
NETTA PRESA DI POSIZIONE Il documento del PPE affermerebbe che il divieto dell'Unione Europea del 2035 sulla vendita di nuove auto che emettono CO2 ''dovrebbe essere revocato'' già il prossimo anno, per consentire la vendita di auto con motore a combustione che funzionano con biocarburanti e altri carburanti alternativi oltre questa data. La legge dovrebbe anche essere modificata per supportare le auto ibride plug-in, che contengono una batteria elettrica e un motore a combustione.
Riduzione CO2: l'Amministratore Delegato di Renault Luca De Meo
L'ASSOCIAZIONE DEI COSTRUTTORI ''Coloro che hanno stabilito le regole non hanno fornito le condizioni di mercato necessarie, infrastrutture di ricarica, schemi di incentivi stabili, prezzi dell'energia'', ha detto Luca De Meo, Amministratore Delegato di Renault e presidente dell'associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), sottolineando che la politica attuale dell'UE potrebbe comportare multe per l'industria fino a 15 miliardi di euro: i limiti di CO2 del 2025 sono una questione urgente e ci sono ancora 10 anni per trovare una soluzione al divieto dei motori a combustione del 2035.
Riduzione CO2: Alfredo Altavilla, Special Advisor BYD Europe
L'OPINIONE DI ALTAVILLA A tale proposito il PPE ha suggerito di posticipare i limiti del 2025 al 2027 o di ammorbidire il modo in cui viene calcolata la conformità delle case automobilistiche. Di recente Alfredo Altavilla, ora ai vertici di BYD Europa e con trascorsi ai più alti livelli del management in Fiat, ha confermato che il problema più grave e urgente è proprio quello delle multe. Se non risolto, mette in grave rischio tutta l'industria dell'auto, dice Altavilla, accennando alla possibile scomparsa di quasi tutti i principali produttori mondiali (con danni incalcolabili su occupazione e indotto, n.d.r.) ben prima della fatidica data del 2035. Una valutazione che trova buon riscontro in quello che sta succedendo, con molti protagonisti in difficoltà, alle prese con tagli e fermi alla produzione, e Volkswagen impegnata in una complicata trattativa sindacale in Germania, dopo l'annuncio di voler chiudere diverse fabbriche.
Fonte: Reuters