La transizione dell'industria automotive verso i veicoli elettrici continua a essere una minaccia concreta anche per i costruttori più grandi e affermati. È cosa nota che il Gruppo Volkswagen sta affrontando una crescente minaccia di scioperi, con dirigenti e sindacalisti che si interrogano su come ristrutturare la casa automobilistica, ma con i manager di Wolsburg fermi sulle loro posizioni di chiusura degli stabilimenti. Stellantis ha annunciato nuove interruzioni temporanee alla produzione in due dei suoi siti produttivi nel sud Italia (Termoli e Cassino), mentre il governo italiano ha invitato il costruttore a impegnarsi in nuovi investimenti nel Paese per non rischiare di perdere i 370 milioni di euro di fondi pubblici garantiti dal Governo stesso. Ma se per Volkswagen e Stellantis siamo in una fase di stallo fra gli interlocutori (se così vogliamo definirla...), è di mercoledì 20 novembre la notizia che Ford ha annunciato i piani per tagliare 4.000 posti di lavoro in tutta Europa entro la fine del 2027, chiamando in causa le sfide finanziarie legate al passaggio ai veicoli elettrici e alla crescente concorrenza (costruttori cinesi su tutti). La casa automobilistica sta anche ridimensionando l’operatività del suo stabilimento di Colonia in Germania, attribuendo la mossa alla stagnazione della domanda per i suoi veicoli a batterie. La casa dell’Ovale Blu ha indicato come forze trainanti dei tagli “venti contrari senza precedenti a livello competitivo, normativo ed economico”, sottolineando che il suo business europeo di veicoli per passeggeri ha subito “perdite significative” negli ultimi anni.
Ford e la transizione EV: il SUV Explorer elettricoTAGLI SIGNIFICATIVI AL PERSONALE Le riduzioni pianificate rappresentano quasi il 14% della forza lavoro europea di Ford o, se vogliamo, il 2,3% del suo personale a livello globale. Germania e Regno Unito sopporteranno il peso di questi licenziamenti, con solo ''riduzioni minime'' previste negli altri mercati europei. I tagli sono destinati a essere dilazionati nei prossimi tre anni, con Ford che si è impegnata a consultarsi con le parti sociali durante tutto il processo per trovare l’accordo con i rappresentanti della forza lavoro. A peggiorare le fosche prospettive, Ford ha annunciato altri giorni lavorativi a orario ridotto presso il suo stabilimento di Colonia per il primo trimestre del 2025, sottolineando che il motivo arriva da una domanda di veicoli elettrici ''inferiore alle aspettative'', intensificando le preoccupazioni sulla fattibilità della sua attuale strategia EV. Il sito industriale in Germania ospita la produzione della Ford Explorer e della Capri 100% elettriche, che condividono le loro basi con la VW ID.4 e ID.5. Questa misura è un seguito alla recente modifica del programma di produzione dei veicoli elettrici, con i dipendenti che lavoreranno a settimane alterne fino alla fine dell'anno.
Ford e la transizione EV: la nuova Capri elettricaSACRIFICIO PER SUPPORTARE IL MARCHIO Dave Johnston, vicepresidente europeo per la trasformazione e le partnership di Ford, ha difeso i tagli al personale come un passo doloroso ma necessario: ''È fondamentale intraprendere azioni difficili ma decisive per garantire la futura competitività di Ford in Europa''. Tuttavia, il quadro più ampio rivela frustrazione per l'ambiente normativo. Come la maggior parte delle case automobilistiche, Ford non è soddisfatta delle rigide normative sulle emissioni in Europa, affermando che esiste uno “squilibrio” tra gli obiettivi di CO2 e la domanda dei consumatori di veicoli elettrificati.
Ford e la transizione EV: Dave Johnston, top manager della casa dell'Ovale BluSFORZO CONGIUNTO CON LE ISTITUZIONI Questa disconnessione ha spinto Ford ad aumentare i suoi sforzi nel dialogo con la politica. In una recente lettera al governo tedesco, il CFO John Lawler ha esortato a migliorare le condizioni di mercato per i veicoli elettrici. La lettera ha delineato le richieste chiave, tra cui ''investimenti pubblici in infrastrutture di ricarica, incentivi significativi, migliore competitività dei costi e maggiore flessibilità nel soddisfare gli obiettivi di conformità alle emissioni di CO2''. Mentre Ford sta chiaramente cercando strategie per gestire la transizione EV, i suoi problemi europei sottolineano una sfida più ampia per l'intero settore: bilanciare la pressione normativa con le realtà del mercato. Ma, allo stato attuale, ci sentiamo di dire che la strada che attende Ford e altri attori resta particolarmente tortuosa.