Fiat Chrysler indagata da Sec e FBI negli USA. L'accusa: incentivi ai concessionari per gonfiare i dati di vendita
C’E’ IL TRUCCO? Incentivi ai concessionari per gonfiare i dati di vendita. Con questo sospetto il Dipartimento di Giustizia americano e la SEC (Security Exchange Commission, praticamente la Consob a stelle e strisce) hanno avviato le indagini sulle modalità di comunicazione dei dati di vendita di FCA negli Stati Uniti, con lo scopo di verificare un’eventuale violazione delle leggi finanziarie locali.
FBI ALLE PORTE Stando alle indiscrezioni riportate da Automotive News, l’FBI e la Sec avrebbero bussato direttamente al quartier generale di Auburn Hills per chiedere lumi sulla questione. Idem a Orlando, Dallas e in California, dove altri dipendenti sarebbero stati interrogati. Ma l’inchiesta prende piede da più lontano. Nel gennaio scorso due concessionari di Chicago avevano presentato un esposto che accusava Fiat di aver offerto soldi in cambio di false registrazioni nelle vendite.
L’ANTEFATTO Allora FCA aveva replicato definendo “infondate” le accuse dei dealer. In un estratto del comunicato diffuso allora (14 gennaio 2016) si legge: “FCA ha condotto un’indagine sui fatti ed ha concluso che tali accuse sono prive di fondamento”; e poi ancora: “Questa causa non è nulla più che il prodotto di due dealer scontenti che non hanno adempiuto ai loro impegni in forza al contratto di concessione che hanno sottoscritto con FCA e US”.
RISPONDE FCA Il tono è cambiato nella nota diffusa ieri a seguito della notizia dell’inchiesta in corso diffusa da Bloomberg, nel quale la Casa si dice pronta a collaborare con la Sec: “In replica a quanto riferito oggi da talune fonti di stampa, FCA conferma di aver prestato la propria collaborazione in una inchiesta della Securities Exchange Commission in merito ai dati relativi alle vendite da concessionari a clienti finali negli Stati Uniti”. Precisando, a proposito della comunicazione dei dati di vendita che “Nelle sue relazioni finanziarie annuali e trimestrali, FCA riporta i ricavi sulla base delle sue spedizioni a concessionari e clienti e non sulla base delle unità riportate come vendute a clienti finali dai concessionari. Richieste in merito a questioni simili sono state recentemente formulate dal Department of Justice statunitense. FCA presterà piena collaborazione a queste indagini”.
SUL PIU’ BELLO FCA sta vivendo un momento d’oro negli USA. A dicembre ha registrato un mese record con 217.527 veicoli venduti, un risultato che ha contribuito a chiudere il 2015 con un +7% sull’esercizio precedente. Più in generale il Gruppo è reduce da una striscia di 75 mesi consecutivi di vendite in crescita. L’inchiesta potrebbe frenare questo lunghissimo abbrivio e ha già generato un calo del titolo a Wall Street, dove FCA ha perso lo 0,44%.