Nella classifica inversa di Consumer Reports, la monovolume Fiat è in testa. Gli americani la odiano. Ma chi è senza peccato...
SARAI BELLO TU Ma che vi ha fatto di male? D'accordo, non sarà un capolavoro di guida su strada, né di servizi di bordo, né di design, se proprio vogliamo. Ma addirittura assegnarle il titolo di auto peggiore sulla piazza, qualsiasi persona onesta e sana di mente non può non ritenerlo un insulto gratuito, superficiale, discriminante, persino. Sta di fatto che la tradizionale classifica pubblicata da Consumer Reports alla vigilia di ogni Thanksgiving Day mostra come Fiat 500L sia il modello che agli americani piace meno in assoluto. A un'italiana il cosiddetto "Tacchino 2018": leggete un pò qui. Bella riconoscenza, verso il Gruppo che da quelle parti, non più tardi di una manciata di anni fa, salvò le chiappe a centinaia di migliaia di operai. Vero Chrysler? Vero Jeep?
EFFETTO SCRIVANIA Ah dunque è Fiat 500L, dal sondaggio promosso dall'organizzazione Usa a tutela dei consumatori, a mettere insieme il punteggio più basso di tutti. Le ragioni di una simile antipatia risiedono a quanto pare nello scarso piacere su strada, ma soprattutto in un comfort di seduta giudicato insufficiente: sedili piatti e poco contenitivi, posizione di guida paragonabile a quella restituita da "una sedia da ufficio". Come se i truck che pascolano nelle praterie del Midwest fossero dei mostri di tenuta in curva, come se sedili comunicativi ed ergonomici fossero il loro punto di forza. Chissà, forse una bella dieta collettiva, ma anche una cultura dell'auto che andasse oltre la conoscenza del frazionamento del motore, farebbe loro cambiare opinione.
DE GUSTIBUS... 500L, ma non solo. Il survey di Consumer Reports bacchetta altri prodotti made in Europe: come Ford Fiesta ST, troppo rigida per gli standard del cliente medio. O come Mercedes GLA, un'auto che la maggioranza dei proprietari, tornasse indietro, non comprerebbe. Non in favore di 500L, fin per carità: non ha nemmeno il portabevande, dove appoggi il bicchierone della Pepsi? No, per una volta ci schieriamo compatti contro il protezionismo americano. E difendiamo a spada tratta un prodotto intelligente e di successo, pur con tutti i suoi difetti. Lo facciamo per amor di patria, ma anche per amore della verità: nemmeno 5 metri e mezzo di pickup, se è per quello, alle nostre latitudini riceverebbero uno score dignitoso. Nemmeno celebriamo il Giorno del Ringraziamento. E allora?