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Ferrari ora accetta pagamenti in criptovalute: lo chiedevano i clienti


Avatar di Emanuele Colombo, il 16/10/23

1 anno fa - Bitcoin & c.: ora puoi usarli per pagarti la Ferrari

Ferrari ora accetta pagamenti in criptovalute
Quanto fa una Ferrari in Bitcoin? La domanda è lecita, visto che Maranello ora accetta pagamenti in criptovalute

Tesla ci era già arrivata, salvo successivo dietrofront di Elon Musk quando ha realizzato che i Bitcoin inquinano. E con Tesla, ci aveva pensato pure un concessionario Rolls-Royce di Houston, Texas ad accettare pagamenti con valute non convenzionali per le auto del suo salone. Ora è sua maestà la Ferrari ad abbracciare le criptovalute: per accontentare le pressanti richieste dei clienti, riporta l'agenzia stampa internazionale Reuters. ''Alcuni sono giovani investitori che hanno costruito le loro fortune attorno alle criptovalute, altri sono investitori più tradizionali, che vogliono diversificare i propri portafogli'', dice Enrico Galliera, responsabile marketing e commerciale della casa automobilistica, che nell'intervista raccolta da Reuters dice la sua anche su altri aspetti controversi delle valute digitali. Non è un segreto, infatti, che la stragrande maggioranza delle società ad alta capitalizzazione si è allontanata dalle criptovalute per la loro volatilità, che le rende poco pratiche per il commercio, e anche per una regolamentazione giudicata ''raffazzonata''. Come affronta la Ferrari tutto ciò?

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ALLA LUCE DEL SOLE Per risolvere il problema della volatilità dei titoli, ossia delle rapide variazioni di valore delle criptovalute, così come dalla provenienza dubbia di alcune di esse, Ferrari si affida a Bitpay, uno dei più grandi processori di pagamenti di questo tipo. Bitpay consentirà transazioni in Bitcoin, Ether e USDC, trasformandoli immediatamente in valuta tradizionale, in modo che i concessionari Ferrari siano protetti dalle oscillazioni dei prezzi: ''Uno dei nostri obiettivi principali era evitare, sia a noi sia ai nostri dealer, di gestire direttamente le criptovalute ed essere protetti dalle loro ampie fluttuazioni'', ha affermato Galliera. In qualità di processore di pagamento, BitPay garantirà anche che le valute virtuali provengano da fonti legittime e non da attività criminali, oppure che vengano utilizzate per riciclare i proventi di reati o evadere le tasse.

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PAGAMENTI GREEN Non mancano preoccupazioni di ordine ambientale, in un periodo in cui tutte le aziende fanno a gara per guadagnarsi una patente ''green''. E i processi computerizzati per la creazione e l'autenticazione delle criptovalute - Bitcoin in primis - sarebbero molto energivori, dunque intrinsecamente impattanti sull'ambiente (quale più quale meno). ''Il nostro obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030 lungo tutta la nostra catena del valore è assolutamente confermato'', commenta Galliera, precisando che le criptovalute hanno compiuto sforzi per ridurre la propria impronta di carbonio attraverso l'introduzione di nuovi software e un maggiore utilizzo di fonti rinnovabili.

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DAGLI USA AL RESTO DEL MONDO L'iniziativa di aprire alle criptovalute prende il via negli Stati Uniti, dove la maggior parte dei concessionari avrebbe già aderito, e si estenderà all'Europa entro il primo trimestre 2024: senza alcuna commissione o sovrapprezzo per il cliente, precisa Galliera. Poi toccherà ad altri mercati dove le criptovalute sono legali (niente Cina, dunque) e il Cavallino potrebbe farsi assistere da altri partner diversi da Bitpay. ''Questo ci aiuterà a entrare in contatto con persone che non sono necessariamente nostri clienti ma che potrebbero permettersi una Ferrari'', dice Galliera, secondo cui il portafoglio ordini della società è solido e al completo fino al 2025, ma non per questo non vale la pena testare questo universo in espansione. ''L'interesse è lo stesso negli Usa e in Europa, non vediamo grandi differenze'', dice Galliera.

Fonte: Reuters


Pubblicato da Emanuele Colombo, 16/10/2023
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