Al mondo esiste solo un'auto più straordinaria di una Ferrrari F40: una Ferrari F40 LM. Fino a 900 cv per meno di 1000 kg. Da Sotheby's all'asta il 6 febbraio
UNA E PER SEMPRE C'è da perdere la testa, ecco cosa. Perché al mondo esiste solo un'auto più straordinaria di una Ferrari F40: una Ferrari F40 LM.
Nonostante quasi trent'anni sul groppone l'iconica sportiva del Cavallino continua a far parlare di se visto che, il prossimo 6 febbraio sarà battuta all'asta in quel di Parigi da Sotheby's.
COME NACQUE Credo che al mondo non esista appassionato che non sappia che cosa sia e, soprattutto, cosa rappresenti una F40. Nello specifico la versione LM (che sta per Le Mans) nacque in seguito alle numerose richieste del Presidente di Ferrari Francia al Drake Enzo Ferrari di preparare una versione per la mitica gara di durata francese.
NACQUE PER LE CORSE Così, siamo a inizio '89, vennero costruiti in collaborazione con Michelotto Automobili (nota concessionaria padovana dedita alla preparazione sportiva) due esemplari da gara passati alla storia con il nome di F40 LM, e la magia ebbe inizio.
Durante i primi test venne supervisionata dal collaudatore dei collaudatori Dario Benuzzi e, prima di gareggiare a Le Mans, esordì nel Campionato IMSA in classe GTO a Laguna Seca con alla guida un Jean Alesi debuttante in F1. Partita in seconda posizione la vettura terminò la gara al terzo posto. La stagione seguente, nel 1990, Ferrari France schierò nuovamente una o due F40 LM in alcune prove del Campionato, conquistando un totale di 4 podi, ma mancando l'auspicata vittoria. La storia, purtroppo, andò cosi.
IL MOTORE Ma l'aura di fascino mista a polluzioni notturne che ha sempre avuto per gli appassionati deriva anche dalla sua meccanica. Rispetto al modello stradale la F40 LM montava turbocompressori e intercooler maggiorati, una nuova centralina di gestione del motore (siglato F120B), un rapporto di compressione più elevato di 8,0:1 e la pressione di sovralimentazione portata a 2,6 bar. Tanto bastò per portare la potenza massima da circa 478 cavalli alla bellezza di 720 cv in gara, mentre in prova furono superati, udite, udite i 900 cv (Dio santo! n.d.r.)
NATA PIUMA Il peso, in base alle differenti partecipazioni in gara, si aggirava attorno ai 1050 kg, anche se alcuni esemplari scesero sotto la soglia della tonnellata. La velocità massima era prossima ai 370 km/h e l'accelerazione da 0 a 100 km/h necessitava di solo 3 secondi.