È rossa e bianca più che rossa e basta. Alettoni anteriore e posteriore, deflettori delle pance, spina dorsale e sponsor sparsi rubano infatti spazio cromatico al colore Ferrari per antonomasia. Si chiama F2002, già che ha portato bene la sigla - F2001 - dell'anno scorso. Entusiasmi, foto di gruppo e dichiarazioni in italiani maccheronici hanno incorniciato la presentazione mondiale di oggi, in quel di Maranello, ovvio.
Oltre quattrocento giornalisti assiepati nella Nuova Meccanica del quartier generale, in punta di piedi per non perdersi lo svelamento. Per fissare in anteprima quel retrotreno così diverso – spiccatamente rastremato e con due pinne a coprire gli scarichi alti – tutto nuovo, dalle pance ai radiatori, quel muso non basso, quelle linee arrotondate, come galleria del vento pretende.
"La miglior Ferrari di sempre",
insomma, come dichiara l’orso buono Ross Brawn, con l’espressione di chi non si rende conto del peso della frase. Che ha aspettato fino all’ultimo prima di fare il debutto (statico) proprio per essere certa di aver raggiunto la perfezione, o quasi. Il quasi verrà cancellato o confermato con i primi giri di pista di questi giorni, durante i quali si deciderà se farle fare il primo viaggetto in aereo - a Melbourne, tra una ventina di giorni, per il via del mondiale di domenica 3 marzo – o preferire il modello 2001 per non rischiare sull’affidabilità e iniziare a mettere punticini in cascina.Il motore, lo 051, è un 10 cilindri a V completamente rivisitato, mentre il blocco cilindro è in alluminio microfuso. Quaranta le valvole, con distribuzione pneumatica: la cilindrata è di 2997 cc mentre non si è accennato al numero dei cavalli potenza, forse per pretattica, forse per l’età media avanzata dei giornalisti in sala.
Del tutto nuovo il cambio longitudinale in fusione di titanio con differenziale autobloccante: il comando è semiautomatico sequenziale a controllo elettronico, con sette rapporti più la retromarcia. Qualche misura, da vera pin-up: la F2002 è lunga 4,495 metri, larga 1,796m, alta 0,959m (l'abitacolo è più basso rispetto all'anno scorso), per un passo è di 3,050 m e carreggiate di 1,470m (anteriore) e 1,405m (posteriore), con tredici pollici di ruote sotto alle Bridgestone. Materiale composito a nido d'ape con fibra di carbonio per il telaio.
Strette di mano e sorrisoni
, per ora, tra re Michael e calimero Barrichello, baci e abbracci tra Luca Cordero di Montezemolo e Jean Todt, presentazioni ufficiali per i nuovi arrivati, leggi Vodafone e Amd: telefonia e microprocessori per computer. Ultimi flash. Mancano giusto Luca Badoer e Luciano Burti, che da bravi collaudatori stanno collaudando al Mugello. Tutti a tavola. Cin.