COS'È IL FERMO AMMINISTRATIVO
Quando acquistiamo un'auto usata sarebbe opportuno fare alcune verifiche sui documenti del veicolo che intendiamo comprare. Uno di questi accertamenti è quello relativo al fermo amministrativo. Questi è un atto che prevede, appunto, il fermo, ossia l'impossibilità di circolare di un bene mobile, quindi di un veicolo. È un procedimento con il quale le amministrazioni o gli Enti competenti bloccano un mezzo a causa di somme non pagate dal proprietario: tasse, tributi (come il bollo auto) o multe rientrano tra questi. Ecco una mini-guida.
- Quando si rischia il fermo
- Cosa comporta
- Verificare se un'auto è in stato di fermo amministrativo
- Pagamento del bollo durante il fermo
- Cancellazione del fermo
- Sospensione del fermo
QUANDO SI RISCHIA IL FERMO
Dicevamo che per incorrere nel fermo amministrativo è necessario avere dei debiti con le amministrazioni o gli enti, ma cerchiamo di essere più precisi. Secondo la Legge di Bilancio 2020, nel qual caso il contribuente non paghi una cartella entro 60 giorni, l'Agenzia delle Entrate si attiverà per recuperare le somme dovute. Se il debito è inferiore a 1.000 euro le procedure non inizieranno prima di 120 giorni dall'invio della posta ordinaria. Attenzione, però: perché l'Agenzia delle Entrate possa attivare un fermo amministrativo, l'importo del debito deve essere superiore agli 800 euro. Nel caso la somma sia tra gli 800 e i 2.000 euro potrà attivare la procedura di fermo su un veicolo, tra i 2.000 e i 10.000 euro su massimo 10 veicoli e oltre i 10.000 euro su tutto il parco mezzi del debitore.
COSA COMPORTA IL FERMO
Se il veicolo è sottoposto a fermo amministrativo, come dicevamo, non può circolare: in caso contrario è prevista una sanzione che va da 1.988 a 7.593 euro, più la confisca del mezzo. Il veicolo, inoltre, non può essere radiato dal PRA, né demolito o esportato. Anche se viene venduto in data successiva all'iscrizione al fermo, non può circolare e non può essere radiato. Inoltre, se il debitore non paga, il concessionario della riscossione potrà agire forzatamente per la vendita del veicolo. In parole povere, anche un veicolo sottoposto a fermo amministrativo può essere venduto: il problema è che il fermo segue il veicolo e passa nelle mani del nuovo - e probabilmente inconsapevole - proprietario.
VERIFICARE SE UN'AUTO È IN STATO DI FERMO
Ecco dunque che, per mettersi al riparo da problemi, è opportuno verificare prima dell'acquisto se un'auto è sottoposta a fermo. Come fare? Si può procedere in modo semplice e gratuito online: bastano la targa e il tipo di veicolo (auto, moto, rimorchio) per sapere se è sottoposto a vincoli o gravami. Per avere informazioni più dettagliate, invece, è possibile chiedere una visura della targa online o recarsi in una delle sedi provinciali ACI (in entrambi i casi il costo è di 6 euro); in alternativa è possibile rivolgersi ad una delegazione o a uno studio di consulenza automobilistica (agenzia di pratiche auto). In questi ultimi due casi, va considerato che il costo sarà maggiorato a causa dei servizi di intermediazione.
Come verificare se il veicolo è in stato di fermo amministrativo
IL BOLLO VA PAGATO SE IL VEICOLO È IN STATO DI FERMO?
Il bollo non è altro che una tassa di possesso del veicolo. Viene dunque legittimo chiedersi se durante il periodo in cui l'auto è sottoposta alla misura di fermo, e quindi il proprietario ne perda temporaneamente - in una qualche misura - il possesso, sia necessario pagare egualmente la tassa. La risposta è no: venendo meno il possesso, anche se in via temporanea, si può produrre l'idonea documentazione e chiedere la momentanea esenzione dal pagamento del bollo.
CANCELLAZIONE DEL FERMO
Naturalmente per poter cancellare il fermo amministrativo è necessario pagare quanto dovuto. Una volta fatto ciò, se il provvedimento di revoca del fermo è successivo al 1° gennaio 2020, non sarà necessario far altro in quanto sarà direttamente il Concessionario della Riscossione ad avvisare in via telematica il PRA. Discorso diverso se la revoca del fermo amministrativo è antecedente alla data del 1° gennaio 2020. In questo caso, infatti, occorre recarsi ad un qualunque ufficio provinciale del PRA e fare richiesta di cancellazione del fermo presentando il provvedimento di revoca in originale e il modello NP3C stampabile dal sito dell'ACI. Per la cancellazione del fermo è previsto il pagamento di 32 euro di imposta di bollo.
SOSPENSIONE DEL FERMO
Nel qual caso in cui il debitore abbia ottenuto la rateizzazione dell'importo e abbia pagato la prima rata può essere richiesta la sospensione del fermo. In caso di sospensione è necessario dare comunicazione al PRA presentando il provvedimento con il quale è stata disposta la sospensione in originale, il certificato di proprietà (CdP) o il certificato di proprietà digitale (CDPD) sul cui retro compilare la nota di richiesta, o il foglio complementare. Nel caso in cui non si usi il certificato di proprietà, occorre il modulo NP-3. I costi dell'operazione variano in funzione delle modalità della richiesta: si devono versare al PRA 32 euro se si utlizzano il CdP o il CdPD come nota di richiesta, in alternativa 48 euro se si utilizza il modulo NP-3.
Per maggiori informazioni potete visitare la sezione dedicata del sito dell'ACI.