Ancora possibile che le trattative riprendano. Ma Renault dovrà ridurre la sua quota in Nissan. La posizione del Governo francese
UN PROBLEMA ALLA VOLTA Priorità agli affari interni. Solo una volta che Renault abbia nuovamente irrobustito l'Alleanza col suo partner storico, solo allora avrà di nuovo senso riallacciare trattative di fusione con FCA. "Rafforzare la partnership con Nissan, perché se l'Alleanza è debole - afferma il presidente di Renault Jean-Dominique Senard, rivolgendosi agli azionisti in assemblea a Parigi - le chance di raggiungere un accordo con Fiat Chrysler sono nulle". In seguito al caso Ghosn, collaborazione tra le parti e fiducia reciproca sono ai minimi termini. Ma il quadro non è irreversibile: c'è spazio, secondo Senard, per ristabilire i toni giusti con i giapponesi. E in ultima istanza, riprendere con più serenità i negoziati di fusione con FCA.
FCA-RENAULT II - IL RITORNO Dopo il secco dietrofront di John Elkann, a quanto pare l'ipotesi del maxi Gruppo torna (ancora debolmente) alla ribalta. I tempi saranno più dilatati, ma chissà che FCA e Renault non tornino per davvero a sedersi al tavolo. Determinante sarà dunque che la Losanga riduca la sua partecipazione nel capitale Nissan, ora al 43%, e a che al tempo stesso il Governo francese diminuisca la propria quota in Renault, ora al 15,01%. La posizione dell'Eliseo si è ammorbidita, la vendita di azioni viene ora presa in seria considerazione. Un nuovo equilibrio nella governance dei marchi interni all'Alleanza getterebbe le basi per tornare a discutere di una fusione paritaria con Fiat Chrysler. La quale ora non può far altro che attendere. E vista la necessità di individuare comunque un partner per le sfide del futuro, augurarsi che tra Nissan e Renault scoppi di nuovo la pace.