Nissan sostituisce i propri vertici, Renault licenzia l'ad Bollorè. Clima più favorevole a un riavvicinamento con Fiat Chrysler?
GAME OVER, ANZI NO Mai dire mai, specie se il contesto cambia. Più volte smentito, nel corso dell'estate, sia dal management della Régie che dal Governo francese, l'interesse del Gruppo Renault per la fusione con FCA potrebbe ora nuovamente assumere contorni più concreti. Questo come effetto di una serie di vicende che - singolarmente ed intrecciate tra di loro - potrebbero neutralizzare quegli ostacoli sin qui determinanti nel naufragio dell'affare. Vicende quali?
PORTE GIREVOLI In primo luogo, il recente allontanamento di Hiroto Saikawa dal ruolo di Ceo Nissan. Accusato di aver ricevuto compensi non giustificati, e ultimamente assai determinato a difendere l'autorità del brand all'interno dell'Alleanza con Renault, Saikawa vede ora la sua poltrona accomodare il sostituto Makoto Huchida, figura ben vista anche dai soci della Losanga per aver ricoperto, in passato, il ruolo di responsabile acquisti comuni. Una pedina 100% pro-Alleanza, insomma. Coi rapporti tra Europa e Giappone destinati così a rasserenarsi, conteporaneamente - o quasi - al turnover ai piani alti Nissan, ecco che anche l'avvicendamento tra Thierry Bolloré e Clotilde Delbos (ex Cfo) alla direzione Renault cambia in qualche modo le carte in tavola. Bolloré sarebbe stato infatti tra i maggiori oppositori di un accordo con Fiat Chrysler: come da volontà del presidente Jean-Dominique Senard, il nuovo Ceo (Delbos è stata nominata ad interim) "dovrà avere la capacità di comprendere gli imperativi dell'Alleanza in un contesto internazionale". Implicito (forse) il riferimento alla ricerca di un partner.
GLI INTERESSI FCA Senard avrebbe poi aggiunto come una fusione con FCA non sarebbe uno dei temi all'ordine del giorno, tuttavia il riferimento ad un "contesto internazionale" non può certo escludere la riapertura dei negoziati con il Gruppo italo-americano. Un Gruppo sempre alla ricerca di una partnership globale, un Gruppo che (forse) non ha abbandonato l'idea di dare un'erede a Fiat Punto. La cui resurrezione passa inevitabilmente dall'affitto di una piattaforma esterna, come quella (giusto come esempio...) della nuova Renault Clio. Se son rose, fioriranno. Niente trattative lampo, però: la maturazione, stavolta, avverrebbe un trimestre alla volta.