IN PRIMA LINEA Salvo clamorosi dietrofront dovuti ad una curva di contagi nuovamente in crescita (e noi incrociamo le dita), la severa Fase 1 è ormai solo un ricordo. La società riparte a poco a poco, il mondo auto pure. C'è chi, tuttavia, anche in tempi di lockdown quasi totale non è indietreggiato di un centimetro, e non parliamo solo di infermieri, medici e commesse dei supermercati. Pure la categoria delle riparazioni non ha mai abbandonato il fronte, soccorrendo tutti gli automobilisti che la propria auto, per ragioni di lavoro, l'hanno sempre fatta funzionare. Norauto il simbolo di tutte le officine che in Italia, la saracinesca, non l'hanno mai abbassata. Norauto anche un esempio di imprenditoria che ha a cuore sia i clienti, sia i suoi dipendenti. Di seguito, il perchè.
Centri Norauto, da maggio nuovamente aperti
MEDAGLIA AL MERITO Di comune accordo, il Comitato Leader e Jean-Luc Dony, ad della filiale italiana del Gruppo leader in Europa nel settore delle autoriparazioni, hanno infatti deciso di riconoscere al proprio organico un contributo extra del 10% della retribuzione lorda in busta paga per ogni ora di cassa integrazione trascorsa durante l'emergenza piena. Nei mesi di marzo e aprile, Norauto aveva optato per tenere aperte - su base volontaria - alcune officine dei 38 Centri presenti in Italia. Ai dipendenti momentaneamente sospesi dal proprio incarico quotidiano, l'azienda ha in ogni caso sempre erogato servizi come video-aggiornamenti tecnici, consulenza personalizzata, oltre a numerose prestazioni come babysitter o rimborsi spese sanitarie. Ora, la ciliegina sulla torta della ''super-cassa integrazione'', ulteriore supporto economico che le persone, spiega Jean-Luc Dony, ''hanno meritato per la loro dedizione al lavoro e la tenuta psicologica durante il lockdown''. Siamo a metà maggio e tutti i Centri Norauto in Italia sono di nuovo pienamente operativi. In totale sicurezza e in ottemperanza alle normative vigenti: ''La tutela della salute dei nostri collaboratori e dei clienti - afferma l'ad - resta una responsabilità prioritaria''.