La notizia era nell'aria, dopo che il Canton Vallese in Svizzera aveva revocato gli incentivi per le auto plug-in hybrid (PHEV), in quanto le loro emissioni reali di CO2 sarebbero superiori al dichiarato. Secondo quanto riportato dall'agenzia stampa internazionale Reuters la Commissione Europea aavrebbe deciso di rivedere i metodi di misurazione per sincerarsi che non ci sia un eccessivo scostamento tra quanto rilevato in sede di test e quanto effettivamente prodotto nel mondo reale.
LAVORI IN CORSO Sotto accusa, come sempre, i cicli di omologazione, che darebbero valori anche quattro volte inferiori alle emissioni in esercizio. ''Cambierà il fattore di utilizzo'', avrebbe detto a Reuters Petr Dolejsi, direttore dei trasporti sostenibili dell'ACEA (Associazione europea dei produttori di automobili): per calcolare in modo più fedele il rapporto tra l'utilizzo del motore a combustione e la guida a batterie. Per ottenere questo risultato, verranno presi in considerazione anche i dati degli strumenti a bordo delle vetture, resi obbligatori a partire dal 2021: ''Stiamo iniziando a raccogliere i dati dai veicoli... è un processo in corso'', dice Dolejsi.
Non solo Diesel: le emissioni reali delle plug-in hybrid sotto esame
NUOVE REGOLE NEL... In concreto, se alcune case automobilistiche nel 2021 hanno raggiunto gli obiettivi imposti in fatto di emissioni anche grazie alle ibride PHEV, in futuro potrebbero essere costrette a vendere molte più auto elettriche (BEV), se vogliono evitare pesanti multe. Dal punto di vista legislativo è in discussione un emendamento che dovrebbe modificare le regole di attuazione delle norme Euro 6: una decisione verrà presa entro fine anno ed è probabile che il test rivisto venga applicato a partire dal 2025 o giù di lì.
LA TEMPESTA PERFETTA Tutto ciò arriva in un momento d'oro per i PHEV, che in coppia con le auto elettriche avrebbero superato le vendite dei Diesel. Va detto che se per i costruttori l'opzione plug-in hybrid non dovesse più portare i benefici attuali in termini di multe e fiscalità, e se altri Paesi seguissero l'esempio della Svizzera nel revocare gli incentivi alle auto plug-in hybrid, c'è da scommettere in un rapido cambio di strategia che potrebbe affossare il settore dei PHEV. Un ulteriore elemento di incertezza a confondere la clientela e a penalizzare un mercato già in grande sofferenza.