Causa gli insostenibili ritmi di produzione della Model 3, la scorsa primavera-estate Tesla sarebbe stata a un passo dal baratro
A CUORE APERTO Alle sue dichiarazioni assolutistiche e sensazionali, il pubblico ha ormai fatto l'abitudine. Questa però non ha l'aria di essere solo una boutade. Tra la primavera e l'estate del 2018, Tesla è stata a un passo dal chiudere baracca e burattini. Parola di Elon Musk, confessatosi nel corso di un'intervista all'emittente Usa HBO (in coda al testo, il momento chiave della chiacchierata con il giornalista).
IN UFFICIO H24 Oggi che il peggio è passato, l'ormai ex presidente Tesla Motors parla delle "minacce di morte" che l'azienda avrebbe dovuto affrontare in concomitanza con l'aumento esponenziale degli ordini di Model 3, una grana "che se non avessimo risolto in tempi brevissimi - spiega l'imprenditore sudafricano - avrebbe trascinato Tesla dritta al fallimento". Lo stesso Musk avrebbe a suo dire lavorato 24 ore al giorno, sette giorni su sette, per tenere in vita la sua creatura. Un sacrificio definito "doloroso", ma senza il quale "esistevano alte probabilità che Tesla sarebbe scomparsa".
SCAMPATO PERICOLO Ricordate? Prima che la factory californiana si assestasse e stabilisse un primato dopo l'altro, raggiungendo anche l'utile operativo per la prima volta nella propria storia, fior di editoriali recitavano per Tesla il de profundis. Non sbagliavano di tanto. Fortuna che invece il business si è risollevato, e che Model 3 è finalmente atterrata anche in Italia. Scampato pericolo, almeno per il momento.