Elon Musk entra a gamba tesa nel dibattito sugli scioperi nello Stato del Michigan, sostenendo che General Motors potrebbe finire in bancarotta qualora accettasse le richieste del sindacato UAW (United Automobile Workers). Le rivendicazioni di UAW prevedono un aumento salariale del 40% e una riduzione della settimana lavorativa da 40 a 32 ore. Se GM acconsentisse a quanto richiesto, secondo il tycoon la situazione del costruttore potrebbe peggiorare molto rapidamente.
Joe Biden in Michigan
VISIONI DIFFERENTI ''Vogliono un aumento di stipendio del 40% e una settimana lavorativa di 32 ore […] Si tratta di un modo sicuro per portare GM alla bancarotta in brevissimo tempo'', ha dichiarato il proprietario di Twitter. Parole in forte contrasto con quanto sostenuto dal Presidente Joe Biden, che negli scorsi giorni ha offerto il suo caloroso sostegno alla causa UAW, scendendo in corteo con gli scioperanti (qui l'approfondimento). In quell’occasione l’inquilino della Casa Bianca ha spronato i lavoratori a continuare la lotta, incitando la folla megafono alla mano.
Scioperanti del sindacato UAW
PRESTO UN SINDACATO TESLA? In un Paese dove per molto tempo i sindacati sono stati riferimento per migliaia di lavoratori del comparto auto, le parole di Musk suonano piuttosto stonate. Il Proprietario di Tesla non si è mai trovato troppo a suo agio con i trade union (i sindacati appunto). Al momento, nessun dipendente Tesla negli Stati Uniti ha una rappresentanza sindacale, rendendo il produttore di Palo Alto un unicum nell’industria automobilistica a Stelle e Strisce. Tuttavia, all’inizio di quest’anno, alcuni dipendenti della Gigafactory di Buffalo (New York) hanno annunciato un piano di sindacalizzazione dell'azienda in collaborazione con Workers United.