Sono durati lo spazio di 72 ore, dopodiché la finestra, così come si è aperta, si è di nuovo chiusa. 57 milioni di euro prosciugati ancora prima che gran parte degli interessati si potesse organizzare, e così l'ecobonus destinato ad auto elettriche ed ibride plug-in ritorna al punto di partenza, cioè a risorse zero (vedi piattaforma Mise). E non è un dettaglio, dal momento che il mercato dell'elettrico si fonda su una semplice equazione: no bonus, no party.
Incentivi a elettriche e plug-in, finiti i fondi
FLASH BONUS In seguito all'inaspettato esaurimento dell'ecobonus dedicato alle vetture di prima fascia di emissioni (0-20 g/km di CO2) e di seconda fascia (21-60 g/km di CO2), per effetto del decreto Infrastrutture il Governo aveva ripescato le risorse inizialmente stanziate per l’extra-bonus dal decreto Sostegni bis, riallocato 57 milioni di euro e riformulato gli importi unitari: fino a 6.000 euro di incentivi per l'acquisto con rottamazione di una full electric (sconto concessionario facoltativo), fino a 3.720 euro per l'acquisto di una plug-in hybrid. Il taglio, a quanto pare, non ha scoraggiato il pubblico. Né a quanto pare ha sortito gli effetti sperati il prolungamento dei termini per il completamento delle prenotazioni: dal 31 dicembre 2021, deadline spostata al 30 giugno 2022.
DILEMMA Si attende ora la reazione dell'esecutivo: rifinanziare il comparto o lasciare che domanda e offerta si incontrino in maniera naturale, col rischio di un crollo verticale delle vendite? A breve, anche il fondo riservato ai modelli di terza fascia (emissioni CO2 61-135 g/km) rimarrà a secco: dei 250 milioni di euro disponibili ad agosto, ne rimangono circa 100 milioni. A occhio e croce, un mese di vita scarso.