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Due passi nella storia... e due nella natura


Avatar Redazionale, il 27/08/13

11 anni fa - Tappa a Cles e gita al lago magico di Tovel

Un giro a Cles può fare da preludio a una gita al Lago di Tovel, il può grande del Trentino. Un tempo le sue acque si tingevano periodicamente di rosso mentre oggi le sue acque cristalline sono incorniciate da un bosco che pare incantato

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IL CUORE DELLA VALLE Cles può essere considerata il capoluogo della Val di Non ed è un importante snodo stradale e commerciale. Se la si raggiunge da Castel Thun, vale una sosta lo stabilimento del Consorzio Melinda, a Segno di Taio per fare il pieno di mele, conserve, succhi e persino seguire una lezione sulla preparazione dello strudel nel negozio Mondo Melinda. L’origine di Cles è molto antica, visto che le prime tracce risalgono addirittura all’età del Bronzo. La cittadina conserva pure un’importante testimonianza di epoca romana: la Tavola Clesiana, un editto di cittadinanza del 46 d.C rinvenuto qui. Il periodo di maggior splendore di Cles si deve al principe-vescovo Bernardo Clesio, che fece realizzare la piazza principale con la Chiesa dell'Assunta (1511-1522). Alla sua famiglia apparteneva anche il maestoso Castel Cles, isolato su un dosso circondato dai frutteti, che domina dall’alto il Lago artificiale di Santa Giustina. Purtroppo si può vedere solo da fuori perché il maniero è proprietà privata dei Baroni di Cles. Se la fame si fa sentire, ci si può sedere a un tavolo del Ristorante Giardino (via Pilati 16, www.giardinocles.it), situato all’interno di un antico palazzo gentilizio in pieno centro: si assaggiano specialità trentine nell’accogliente sala interna o, da maggio a ottobre (tempo permettendo), nella veranda. E se i pupi arricciano il naso davanti agli strangolapreti (tipici gnocchi agli spinaci), possono ripiegare su una buona pizza.

ROSSO... ALGA Da Cles, prendendo la strada statale 73 si imbocca la Valle di Tovel, fino all’omonimo lago, uno dei gioielli naturalistici del Parco dell’Adamello Brenta, nonché il più grande lago naturale del Trentino. Motivo di interesse del luogo non è solo la natura che circonda lo specchio d’acqua, vale a dire un bosco che sembra davvero incantato. Non smette mai di affascinare i visitatori anche il fatto che fino agli anni ’60 le acque del lago d’estate si tingevano di rosso. La causa era un’alga, ma ai vostri giovani compagni di viaggio potete raccontare la leggenda della regina Tresenga e della battaglia tra il suo esercito e quello del perfido re di Tenno che fece versare nel lago fiumi di sangue.

Immagini: Archivio Fotografico ApT Val di Non


Pubblicato da Paolo Sardi, 27/08/2013
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Val di Non: me la guido e... mela godo