Stratagemmi per gonfiare le emissioni reali. E ottenere così standard inferiori nel 2020, quando si stabiliranno i nuovi target
DIESELGATE, ATTO SECONDO Fatta la legge, trovato l'inganno. Che il famigerato ciclo WLTP abbia inasprito i regolamenti su misurazione di consumi ed emissioni, che inoltre abbia creato ai Costruttori grattacapi dei quali avrebbero volentieri fatto a meno, lo testimoniano le notizie di cronaca. Marchi costretti a rivedere i propri piani produttivi e commerciali, e tutto a causa di una antipatica sigla. Perché, allora, non rendere il favore, imbrogliando il regolatore con astuti sotterfugi?
FARE IL FINTO TONTO A sospettare che le Case auto stiano manipolando i test sulle emissioni è l'Unione Europea. Secondo il Financial Times, a Bruxelles avrebbero le prove che alcuni brand misurano apposta valori superiori a quelli reali, allo scopo di influenzare gli standard che entreranno in vigore nel 2020. In pratica, i Costruttori preferiscono fare brutta figura, e dimostrare risultati peggiori di quelli nelle proprie potenzialità. Pur di non indurre le istituzioni ad alzare l'asticella.
IL TRUCCO DELLA BATTERIA Il commissario europeo al clima Arias Canete avrebbe riferito al Ft come il Joint Research Center della Commissione abbia raccolto le prove da 114 set di dati. Secondo il report del JRC, alcuni test verrebbero ad esempio effettuati con batteria scarica, così che una parte del carburante venga consumato per ricaricarla, e il test stesso restituisca risultati viziati. Chissà che l'Ue non faccia presto anche nomi e cognomi dei furbetti.