Sembra che, alla fine, qualcuno ci abbia ascoltato. O meglio, abbia deciso di ascoltare il malcontento ''popolare'' dopo che il limite dei 30 all'ora imposto a Bologna e la conseguente attività - illegale, beninteso - di Fleximan ha acceso un dibattito arrivato sin nelle stanze del potere. Così, dopo giorni di indiscrezioni e discussioni (ve ne avevamo parlato qui) , sembrerebbe che il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dopo l'iter di approvazione, sia pronto a pubblicare un decreto che uniformi a livello nazionale le regole per gli autovelox. Limitando così il ''potere'' dei comuni in materia. Ma quali sono nel dettaglio le nuove regole?
Sulle strade con limite a 30 km/h non sarà più possibile installare autovelox
NON È LA PRIMA VOLTA Iniziamo con il dire che il Governo vuole regolamentare l'utilizzo ''improprio'' - così è stato definito - degli autovelox. Una legge a riguardo è stata scritta già nel 2010 (la legge 120/2010) ma è rimasta poi bloccata per 14 anni. Ora, con un decreto interministeriale (Interno e Trasporti), che il Governo vorrebbe approvare entro due settimane, sembrerebbe essere la volta buona. ''Per salvare vite vicino a scuole, ospedali, una curva pericolosa ci sta, ma piazzati dalla sera alla mattina su stradoni per tassare gli automobilisti hanno poco a che fare con la sicurezza'', dichiarava Salvini, aggiungendo che ''i sindaci dovranno spiegare dove e perché installeranno i dispositivi di rilevamento della velocità''. Insomma, l'obiettivo è quello di ridurre iniziative comunali volte soprattutto a ''far cassa'', piuttosto che a tutelare la sicurezza dei cittadini.
Le strade dove poter installare gli autovelox potranno essere installati saranno individuate dal Prefetto
ECCO DOVE SARANNO VIETATI Secondo quanto emerso sino a oggi, il decreto dovrebbe prevedere - continuiamo a usare il condizionale - il divieto di installare autovelox in aree cittadine dove il limite è già inferiore ai 50 km/h. Quindi non sarà possibile rilevare la velocità degli automobilisti nelle cosìdette (e tanto discusse) ''Zone 30 km/h'', ad esempio (qui le nostre considerazioni in video sul ''caso Bologna''). Sulle strade extraurbane - quindi fuori dai centri abitati - sarà possibile utilizzare autovelox soltanto se il limite imposto dal gestore non è ridotto di più di 20 km/h rispetto a quanto previsto dal Codice, su quel tipo di strada. Allontaniamoci dal ''politichese'' e facciamo un esempio pratico per capire meglio. Se la Superstrada della Malpensa (SS336) prevede per il Codice della Strada un limite di 110 km/h, quando l'ANAS (che la gestisce) impone un limite di 90 km/h, allora in questo caso sì, è ammesso l'utilizzo di uno strumento per la rilevazione della velocità.
Gli autovelox dinamici saranno permessi ma se adeguatamente riconoscibili
CI SONO ANCHE I ''DINAMICI'' Il decreto regolamenterà anche i tratti di strada che ospiteranno gli autovelox, la cui individuazione spetterà al Prefetto. Sarà inoltre imposta una distanza progressiva tra un dispositivo e l'altro, in modo che un utente della strada non possa incorrere in un rischio di accumulare sanzioni. Su quest'ultimo punto è presente una specifica norma all'interno del decreto: nel caso in cui si prendano più multe per autovelox nello stesso tratto stradale, gestito dallo stesso Ente e in un periodo di tempo di un'ora, si paga una sola sanzione, quella più ''grave''. Infine, gli autovelox ''civetta'' (quelli installati all'interno di un veicolo in movimento) potranno essere utilizzati, ma dovranno essere ben riconoscibili e non invisibili agli altri utenti della strada. Che ne pensate? Il dibattito è aperto.