UNA CRISI SENZA FINE?Sembra che la carenza di chip per semiconduttori sia una situazione dalla quale le case automobilistiche non ne usciranno tanto presto. Deflagrata oltre un anno fa, ha lentamente coinvolto tutti i costruttori con conseguenze drammatiche sulla produzione dei nuovi modelli e, ovviamente, sulla loro distribuzione e vendita, dando origine a una crisi senza precedenti. Dall’America, all’Europa, all’Asia, non c’è stato un produttore legato alla filiera automotive che non abbia avuto ripercussioni negative. Di conseguenza, le case automobilistiche si sono dovute adattare rimodulando la disponibilità di accessori e optional strettamente legati ai microchip. Un’operazione molto complicata vista la quantità di sistemi elettronici presenti nell’ecosistema di un’auto moderna. Pensate solo ai dispositivi di sicurezza o di assistenza alla guida, alle nuove strumentazioni digitali o più semplicemente a un tetto apribile o un portellone posteriore automatizzato. Ebbene, tutti i costruttori hanno preso di petto la questione e dopo un periodo di attesa (speranza?) per tornare alla normalità, hanno deciso giocoforza di consegnare i loro nuovi modelli senza alcuni accessori strettamene legati ai semiconduttori. Prendiamo a esempio due colossi europei come Audi e BMW, chehanno eliminato un po’di opzioni dai loro listini.
Crisi microchip: il SUV 100% elettrico Audi Q4 e-tron SportbackL’ESEMPIO DI AUDI IN AMERICAPer esempio, sul mercato americano la Casa dei quattro anelli ha messo a referto un originale “Semiconductor Shortage Package” pacchetto di riduzione di semiconduttori – chiamiamolo così – che coinvolge numerosi sistemi di bordo. Infatti, a fronte di uno diminuzione pari a 1.350 dollari,rimuove il controllo della velocità di crociera adattivocon assistenza agli ingorghi, l’assistenza al mantenimento della corsia attiva, l’assistenza al traffico trasversale laterale e posteriore e l’Audi Phone Box. Quest'ultima è una funzione di ricarica e connessione wireless per il sistema di infotainment. Da sottolineare che nessuno di questi accessori si potrà aggiungere in futuro; quindi, acquistando un'Audi con questo particolare pacchetto, andranno perse per sempre tali caratteristiche.
Crisi dei microchip: la plancia digitale del SUV elettrico Audi Q4 e-tron SportbackLA STRATEGIA DELLA CASA DELL’ELICAIn casa BMW, d'altra parte, si è giocato d’astuzia stringendo alleanze direttamente con i produttori e sfruttando la carenza di chip per dare priorità ai modelli di fascia alta, sacrificando quelli meno lussuosi ma che avrebbero potuto sopportare di più l’assenza di un optional o di un assistente alla guida. Provate a pensare: quale cliente di una Serie 7 rinuncerebbe al cruise control adattivo o al mantenitore di carreggiata? Più logico far digerire la questione al proprietario di una Serie 1 o Serie 2, che ne dite? Tuttavia, BMW cerca di limitare i danni scartando dal listino accessori non strettamente legati alla sicurezza. E infatti, ha annunciato che alcune auto saranno spedite ai concessionari senza le funzioni infotainment di Apple CarPlay o Android Auto.Un documento inviato via e-mail dalla casa automobilistica ha spiegato che i modelli ordinati con il codice 6P1 perderebbero i due servizi di connettività dello smartphone e la capacità Wi-Fi. Tuttavia, ci sarà una soluzione relativamente abbordabile per il futuro.“I chip integrati in queste auto nei primi quattro mesi di quest'anno (2022) necessitano di un software aggiornato per essere completamente funzionanti”, afferma il comunicato, che conferma come un aggiornamento Over-The-Air (OTA) risolverà il problema“al più tardi entro fine giugno”.La domanda è, tuttavia, in che modo queste auto potranno accedere a un tale aggiornamento se non hanno la possibilità di utilizzare il WiFi? Ma possibile che una attività parziale dei servizi wireless di bordo rimanga attiva seppur limitata nelle funzioni.
Crisi microchip: il lussuoso SUV a zero emissioni BMW iXNEBBIA SUI MODELLI INTERESSATINon è chiaro quali modelli siano specificamente interessati dal problema, ma il codice 6P1 viene applicato a tutte le auto con connettività smartphone e WiFi. Pertanto, questo problema potrebbe riguardare qualsiasi auto, dalla Serie 1 costruita per il mercato europeo alla Serie 8 per America o Cina fino ai SUV della gamma. Ad ogni modo, anche i produttori più importanti del settore automotive stanno subendo gli effetti della carenza e sperano in nuove scoperte e accordi per aiutare a riportare la situazione alla normalità il prima possibile. Il che significa tornare a produrre auto tecnologicamente avanzate e sicure e, soprattutto, poterle consegnare entro limiti di tempo accettabili. Tenete presente che, oggi, per un modello di successo come l’Audi Q3 Sportback occorrono ottimisticamente circa 9/12 mesi dall’ordine prima di potersi mettere al volante.