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Coronavirus

L'epidemia minaccia il mercato dell'auto: le Case chiedono aiuto


Avatar di Emanuele Colombo, il 09/03/20

4 anni fa - UNRAE al Governo: servono incentivi per sostenere il mercato

Coronavirus: UNRAE chiede incentivi per il mercato auto

L'emergenza Coronavirus potrebbe determinare un calo di 300mila auto. UNRAE chiede l'intervento del Ministro Patuanelli

LA RICHIESTA DI UNRAE L'emergenza coronavirus colpisce anche il mercato dell'auto, che in Italia rischia un calo di vendite stimato in 300mila veicoli rispetto al 2019 nel solo comparto autovetture, senza considerare i veicoli commerciali già in forte sofferenza da mesi. Questo il grido d'allarme di UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che pur riconoscendo l'assoluta priorità dell’assistenza sanitaria, chiede al Governo nella persona del Ministro Patuanelli “di individuare con la massima attenzione interventi urgenti a supporto del settore automotive”.

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Coronavirus in laboratorioCoronavirus in laboratorioA RISCHIO L'OCCUPAZIONE Secondo UNRAE il settore automotive rappresenta circa il 10% del PIL italiano. Negli ultimi due mesi, il mercato dell'auto ha già subìto una significativa flessione, sia per motivi collegati alla debole congiuntura pregressa, sia per i frequenti annunci di blocco della circolazione privata nelle maggiori città italiane. UNRAE sottolinea che ulteriori contrazioni potrebbero avere ricadute sull'occupazione, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro “nella sola catena di distribuzione e assistenza automobilistica, senza considerare i mancati introiti per le finanze pubbliche”.

AIUTI LIMITATI La proposta? Che il Governo metta a disposizione immediati strumenti – leggi incentivi – per agevolare il rinnovo del parco auto: “Un parco talmente vetusto da costituire una minaccia ambientale e un grave rischio per la sicurezza della circolazione stradale [...] La sostenibilità ambientale non può non tenere in conto quella economica e sociale”, si legge nel comunicato rilasciato da UNRAE. Oggi le agevolazioni riguardano vetture nuove a basse emissioni, ma agiscono su meno del 2% del mercato: una quota insufficiente, secondo l'Unione, che richiede un sostegno più ampio. Un appello che suona intempestivo, proprio ora che sempre più persone sono confinate nelle zone rosse, con le modalità che spieghiamo nella nostra guida alle autocertificazioni e agli spostamenti.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 09/03/2020
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