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Industria

Psicosi Coronavirus, Hyundai ferma produzione anche in Corea


Avatar di Dario Paolo Botta, il 04/02/20

4 anni fa - Hyundai chiude gli stabilimenti domestici, problemi con i fornitori

Coronavirus e marchi auto, Hyundai chiude stabilimenti coreani

Problemi con i fornitori cinesi, Gruppo Hyundai sospende (temporaneamente) la produzione in 7 stabilimenti domestici

PARALISICon oltre 20.000 contagi in Cina, gli effetti dell’epidemia di Coronavirus iniziano ad avere conseguenze significative anche sul mondo dell’auto.Ènotizia di alcune ore fa la decisione di Hyundai di sospendere la produzione nei suoi sette stabilimenti in Sud Corea. La scelta è dovuta alla difficoltà dei fornitori di componenti cinesi di rispettare le commesse estere. Ciò è dovuto al blocco forzato della produzione imposto dalle Autorità di Pechino. Osservando le statistiche sui flussi commerciali tra Cina e Sud Corea si scopre come nel 2019 Seoul ha importato da Pechino componenti auto per un valore di circa 1,56 miliardi di dollari.

COSÍ FAN TUTTIDue dei principali fornitori di Hyundai sono rispettivamente KyungshinYura Corporation. Entrambe le aziende hanno annunciato l’intenzione di riattivare le linee produttive a partire dal prossimo 9 febbraio, ma con il numero di contagi che non accenna a diminuire, nulla è scontato. Nelle scorse settimane, diversi produttori con stabilimenti in Cina hanno deciso di fermare le catene di montaggio, prima fra tutte Toyota, seguita da Tesla, Ford, PSA, Nissan e Honda.

Hyundai chiude 7 stabilimenti in Sud Corea per problemi con i fornitori cinesiHyundai chiude 7 stabilimenti in Sud Corea per problemi con i fornitori cinesi

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RALLENTAMENTOLa produzione domestica di Hyundai in Sud Corea rappresenta il 40% di tutta la produzione mondiale del Gruppo. Non è dunque difficile immaginare che questa scelta abbia delle pesanti ripercussioni sui tempi di consegna delle nuove vetture. Il blocco degli stabilimenti dovrebbe iniziare il 7 febbraio, mentre la riapertura è prevista per l’11 febbraio, al più tardi il 12 di questo mese. Nel frattempo, i fornitori cinesi hanno dichiarato che per far fronte all’emergenza potenzieranno la produzione negli stabilimenti sparsi per il Sud-Est asiatico.


Pubblicato da Dario Paolo Botta, 04/02/2020
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