Torpore alla guida come condizione che genera dubbi sull'idoneità psicofisica del conducente. La sentenza del Tar della Toscana
IN VIAGGIO COL "KILLER" Alcol, droghe, psicofarmaci. Ma anche quell'ormone che il nostro cervello produce per regolare il ritmo circadiano: la melatonina. Non solo guida in stato di ebbrezzao sotto l'effetto di sostanze stupefacenti: farsi sorprendere mezzi addormentati, peggio ancora provocare un incidente, può avere conseguenze anche per la nostra licenza di guida (oltre che per la nostra incolumità). Il colpo di sonno tra le cause di un sinistro? Scatta la revisione della patente. Questo, almeno, il pronunciamento del Tar della Toscana in seguito al ricorso di un automobilista al quale la Polizia Municipale aveva imposto come sanzione accessoria proprio la pratica della revisione patente. Perché un conto è la distrazione, un conto è essere rapiti dal maligno "killer silenzioso".
GUIDA SOPORIFERA A riportare l'episodio è il magazine giuridico Studio Cataldi. Un incidente stradale che ha origine da un probabile colpo di sonno, la pattuglia che interviene sul posto e mette a verbale il particolare, l'obbligo di prenotare la classica visita di idoneità psicofisica alla guida di un veicolo. L'automobilista ricorre, il Tribunale Amministrativo gli dà torto: lo stato di torpore nel quale versava al momento del sinistro (senza lesioni alle persone, ma pur sempre un sinistro) fa sorgere ragionevoli dubbi sulla effettiva competenza alla guida del soggetto stesso. Ergo, sottoporsi a nuova visita. Secondo alcune stime, il colpo di sonno sarebbe responsabile di un incidente su cinque. Non una droga, ma un virus. Da combattere, anche a suon di sentenze.