Racconti e immagini d'archivio fanno luce sulla storia di Citroen DS
L’AMORE DI CHI L’HA PENSATA, REALIZZATA E GUIDATA Sono servite otto mani per mettere nero su bianco, in oltre 300 pagine, la storia del mito della Citroën DS. Il risultato è "Citroen DS, une histoire d'amour": un'opera corale completa, nata in occasione del sessantesimo compleanno di DS,. Il libro riassume la storia pubblica e quella segreta, dalla nascita del marchio fino ai giorni nostri, grazie anche al contributo delle immagini d'archivio provenienti dal Centro Documentazione Storica Citroën.
IL ‘900, VISTO DAGLI OCCHI DELLA DS Il volume "Citroen DS, une histoire d'amour", stampato in 2.000 copie numerate in collaborazione con le Edizioni Medicea di Firenze e disponibile nelle librerie da inizio novembre, è stato presentato in due incontri tra autori e pubblico, il 18 dicembre a Roma e due giorni dopo a Milano. Redatto da Fabrizio Consonni, Ilaria Paci e Maurizio Marini del Centro Documentazione Storica Citroën, con la collaborazione di Walter Brugnotti, il volume racconta la storia di DS in modo inedito, anche grazie ai ricordi di Camillo Saini (responsabile tecnico di Citroën Italia dal 1958 al 1972) e Gerard Vion. Sfoglia la gallery per una panoramica di immagini d’archivio della celebre Dea.
UN PO’ DI STORIA Ha visto la luce nel lontano 1955, leggendaria Citroën DS, che ha dato il nome, nel 2014, al nuovo brand DS. I lavori di progettazione di questo veicolo a grande diffusione, che si proponeva come sostituto della Traction Avant, erano iniziati già nel 1938 ma, come si può ben immaginare, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ha rallentato non poco il processo. La nuova arrivata, però, dimostrò subito di valere l’attesa, come testimoniano gli 80.000 ordini che fioccarono quando calò del sipario sul Salone di Parigi del 1955. Linea filante, tenuta di strada tenace, molleggio insuperabile e frenata pronta, grazie al circuito idraulico, fecero finire la Citroen DS nel mirino di personalità importanti. Perché si affermasse ufficialmente come macchina da alta società, dunque, c’era bisogno di una versione più ricca e lussuosa. La risposta non tardò ad arrivare, sotto forma delle cromature a pioggia degli esterni, dei sedili più imbottiti e del rinforzo di pelle negli interni, prima della Prestige, poi della Pallas, nel 1964. Consiglio uno sguardo agli articoli correlati per saperne qualcosa in più della storia di quest’auto dall’allure mondana, simbolo di eleganza e anticonformismo, che ha catturato l'attenzione dell'obbiettivo di artisti dellafotografia del calibro William Klein, Helmut Newton e Henry Cartier-Bresson.