Come ricorderete, poche settimane fa Frank B. Rhodes, Jr., pronipote del fondatore della Chrysler Corporation, aveva scritto una lettera a Carlos Tavares: 17 pagine di passione in cui cavalcava il malcontento di molti americani per come il Gruppo Stellantis tratta i brand USA. Nella stessa lettera, Rhodes proponeva a Tavares di vendergli Chrysler, Dodge e Plymouth, per rilanciarli con l'aiuto di investitori e lavoratori. La risposta è arrivata in uno scarno comunicato di appena 85 parole, che tradotto suona così...
Dodge Charger Daytona EV
LA RISPOSTA DI STELLANTIS “Stellantis riconosce l’interesse per i suoi marchi nordamericani e riafferma l’impegno dell’azienda verso l’intero portafoglio di 14 marchi potenti e iconici, ciascuno dei quali ha ricevuto un periodo di 10 anni per costruire un’attività redditizia e sostenibile. Come i marchi Jeep e Ram, Chrysler e Dodge sono in prima linea nella trasformazione di Stellantis verso la mobilità sostenibile, beneficiando della tecnologia all’avanguardia e delle sinergie del gruppo. L’azienda non sta perseguendo la separazione di nessuno dei suoi marchi”. Punto e a capo.
Stellantis: Carlos Tavares (sx) e John Elkann (dx)
LA REAZIONE Fonti americane riportano che Rhodes sia rimasto deluso, non tanto per il tono sprezzante quanto per il modo impersonale in cui la comunicazione è stata gestita. “Dal momento che ho inviato la proposta a Carlos Tavares e a Christine Feuel [CEO di Chrysler e Ram, n.d.r.], mi aspettavo la cortesia di una loro risposta diretta. Invece, ho appreso dei loro commenti dai miei amici dei media”. Qui l'antefatto, per chi volesse approfondire.