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Crisi energetica

Volkswagen, il grido di allarme: "Costi energia insostenibili"


Avatar di Lorenzo Centenari, il 29/11/22

1 anno fa - Thomas Schäfer: "A rischio piano investimenti in fabbriche di batterie"

Ceo Volkswagen: "In Ue costi energia troppo alti per investimenti"
Il Ceo Thomas Schäfer: "Senza un intervento della Ue per riduzione prezzi, a rischio piani investimenti in fabbriche di batterie"

O le istituzioni fanno qualcosa per contrastare l'aumento dei prezzi dell'energia sul lungo periodo, o gli investimenti in gigafactory e altri progetti industriali saranno semplicemente irrealizzabili. Tanto in Germania, quanto negli altri Paesi Ue. Il caro bollette è un incubo per i privati cittadini, ma anche e soprattutto per la grande impresa. A esprimere tutta la sua preoccupazione è ora il Ceo del brand Volkswagen Thomas Schäfer. Che affida i suoi pensieri a un post su LinkedIn.

Thomas Schäfer, Ceo VolkswagenThomas Schäfer, Ceo Volkswagen

SOS ''A meno che non riusciamo a ridurre i costi dell'energia in Germania e in tutta l'Unione Europea in modo rapido e affidabile, gli investimenti nella produzione ad alta intensità energetica o in nuove fabbriche di celle batterie saranno impraticabili'', scrive Schäfer. ''E la creazione di valore in quest'area, avverrà altrove''. Il protocollo per la cooperazione di politica industriale sottoscritto dal ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire e dal suo omologo tedesco Robert Habeck la scorsa settimana? Secondo il manager, ''è un passo nella giusta direzione, ma fallisce in aree cruciali e non affronta le tematiche prioritarie''.

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AGENDA A RISCHIO I piani Volkswagen prevedono la piena attività di sei stabilimenti batterie in tutta Europa entro il 2030. La controllata PowerCo ha inaugurato il suo primo impianto a Salzgitter nel luglio di quest'anno, mentre in settembre ha firmato una joint venture da 3 miliardi di euro con Umicore per la produzione di materiale catodico. In seguito all'aumento esponenziale dei prezzi del gas degli ultimi mesi, definitivamente privata inoltre dei rifornimenti di gas naturale dalla Russia in seguito alle esplosioni dei gasdotti Nord Stream, la locomotiva tedesca - della quale il comparto auto è uno dei motori principali - rischia tuttavia di dover decelerare in modo molto brusco. E i contrasti tra l'industria e la politica si intensificano di giorno in giorno.

Lo stabilimento Volkswagen di Salzgitter, Bassa Sassonia, GermaniaLo stabilimento Volkswagen di Salzgitter, Bassa Sassonia, Germania

UE VS USA In Germania, la crisi energetica sta inoltre alimentando la pressione che l'industria esercita su Berlino e Bruxelles, affinchè rispondano in modo congruo all'Inflation Reduction Act varato negli Stati Uniti, la legge di natura fiscale voluta dall'amministrazione Biden che mira ad aumentare la produzione interna di auto elettriche e a ridurre la dipendenza dalla Cina per componenti e materie prime necessarie per la produzione di batterie. Legge che i funzionari dell'Unione europea sostengono violi le regole del Wto e discrimini le società non statunitensi. Ma anche legge che, secondo Schafer, non viene contrastata con ''programmi comunitari che si concentrino su crescita, industrializzazione e trasformazione del settore. Servono - lamenta - interventi rapidi, non regole obsolete e burocratiche sugli aiuti di stato''. L'aria è pesante.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 29/11/2022
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