Siamo sicuramente tutti d’accordo sull’importanza di rispettare i limiti di velocità, e che i “pazzi” al volante vadano puniti per la loro pericolosità. Al tempo stesso, però, sappiamo tutti quanto siano odiosi gli autovelox “trappola”, nascosti alla vista, magari a bordo delle pattuglie della Polizia Municipale o Stradale. Da oggi, le forze dell’ordine non potranno più sfruttare questi “trucchetti”.
LO DICE LA CASSAZIONE A stabilirlo è l’ultima ordinanza della Cassazione, depositata lo scorso 22 ottobre, che ha annullato il ricorso di un Comune che si era già visto annullare una multa per eccesso di velocità (e relativo taglio di 3 punti dalla patente) a un automobilista sorpreso a viaggiare a 85 km/h in una zona con limite 70 km/h da una pattuglia della Polizia Locale con scout speeder a bordo non segnalato.
Autovelox, la sentenza della Cassazione
CONFLITTO DI COMPETENZE L’articolo 162 comma 6 bis del Codice della Strada è sempre stato chiaro, a riguardo, stabilendo che “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all'impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi”. La sentenza della Cassazione ribadisce che i decreti ministeriali attuativi (Bianchi e Delrio), che regolano l’utilizzo delle postazioni a bordo delle auto degli agenti, non possono eludere quanto stabilito dal Codice della Strada.
PATTUGLIE PIÙ VISIBILI Dal momento che la legge non assegna esplicitamente le deroghe ai decreti ministeriali, insomma, questi possono solo limitarsi a individuare le opportune modalità di implementazione di cartelli e segnali luminosi: nel caso delle postazioni a bordo delle auto di pattuglie, tramite messaggi con la scritta “Controllo velocità” bene in vista, sia davanti che dietro.
Autovelox, la sentenza della Cassazione
COME EVITARE LE MULTE Oltre che rispettare i limiti (ormai quasi tutte le telecamere delle auto rilevano automaticamente i segnali stradali), ci sono tante app per smartphone e dispositivi (come il Saphe Drive Mini che abbiamo provato qualche mese fa) che segnalano la posizione delle postazioni di rilevamento della velocità.