Auto elettrica, Internet of Things, condivisione: ecco le parole chiave della "new mobility". Un'anteprima al BCW 2019 di Berlino
ALL TOGETHER Un futuro connesso ci attende e la connettività, lo scambio di dati e informazioni tra device, svolgerà un ruolo fondamentale anche per la mobilità. È quanto emerge al Bosch Connected World 2019, manifestazione partita come incontro tra pochi visionari Bosch nel 2014 e che, alla quinta edizione, conta 5.000 presenze tra visionari di aziende al lavoro sul futuro. Perché il futuro si fa insieme, in partnership, condividendo esperienze e sapere, non esiste un leader maximo.
TARGET 2021 Un futuro della mobilità fatto di condivisione, sia nella progettazione, nel pensare a nuove soluzioni, sia nella mobilità futura, per rendere i nostri futuri spostamenti più facili, sicuri ed ecosostenibili. Un futuro prossimo, o immediato per alcune soluzioni. Basti pensare che entro un paio di anni si stima che saranno 125 milioni le auto connesse, in grado cioè di scambiare informazioni, di mettere a disposizione di tutti la propria esperienza e di imparare dalla esperienza altrui.
ASPETTANDO IL 5G Auto in grado di scambiare informazioni sul traffico facendoci scegliere la strada migliore, ma anche avvisandoci di un pericolo nascosto che non potremmo scorgere se non troppo tardi, né noi al volante, né i radar montati dalle auto di ultima generazione. In questo la rete 5G avrà un ruolo fondamentale, capace di incrementare in maniera esponenziale la quantità e la velocità dei dati scambiati ma, soprattutto, la latenza per avvisare in pochi millisecondi del pericolo chi ci segue.
VADE RETRO HACKER I sensori e l’AI, l’intelligenza artificiale, sono e saranno sempre più i sensi e il cervello dell’auto moderna, in grado di acquisire informazioni e di trasmetterle, in grado di ricevere informazioni dal cloud e di elaborarle. Un flusso costante di informazioni che pongono l’attenzione sul problema del Trusted Digital, ovvero della sicurezza delle informazioni, del tenere i dati al riparo dagli hacker, un tema decisamente importante nel quotidiano.
INTERNET OF CARS Nasce così la Trusted IoT Alliance, TiO TAxxx, un ente no profit e open source i cui partner si preoccupano di definire gli standard di sicurezza del futuro. Considerando non solo la inviolabilità dei dati, ma anche le implicazioni etiche, la privacy, la qualità e l’affidabilità delle informazioni. Sì perché anche l’auto sarà una delle "Things", parte dell’ecosistema di oggetti connessi dall’Internet of Things, di un ecosistema che entro il prossimo anno, prevede Gartner, conterà 125 miliardi di device connessi. E, secondo Volkmar Denner CEO di Bosch, la previsione verrà confermata dai fatti.
GRANDE FRATELLO Così, l’auto connessa e in qualche modo consapevole del suo stato, al pari di un ascensore o di un frigorifero, di un trapano o di un escavatore, può dialogare col sistema per comunicare il suo stato di salute e ottenere scadenze di manutenzione pianificate ad hoc, a seconda della quantità, ma anche della qualità di utilizzo, oltre che prevenire malfunzionamenti che potrebbero essere all’origine di situazioni pericolose. Il sistema, questo Grande Fratello Buono che ci spia e ci spierà eccome, ma che ci aiuterà nel quotidiano, saprà anche dove trovare un posteggio libero e ci guiderà senza farci perdere tempo. Magari, con l’auto che andrà a posteggiare da sola, guidata da un valet invisibile (e che non pretende la mancia).
IDEA PAYBACK “Ora le informazioni sono utilizzate per offrire una suite di app e servizi", sostiene Nick Rogers, responsabile R&D di Jaguar Land Rover, “domani costituiranno un sistema avanzato per la diagnosi e per offrire nuovi servizi. Abbiamo pensato anche a uno Smart Wallet, con un sistema di ricompense derivante dalla condivisione di dati”.
ECONOMIA DELLE COSE “È abbastanza facile digitalizzare e connettere device e processi esistenti”, dichiara Volkmar Denner, “è più difficile pensare e progettare nuovi processi con valore aggiunto IoT”. Il passaggio è da Internet of Things a Internet of Smart Things. I dati generati consentono nuovi prodotti e nuovi servizi, nascono nuovi business, l’impatto della IoT è sui prodotti, sulla progettazione e sul controllo, per una nuova cultura IoT che sta creando e creerà nuove figure professionali. “Sta prendendo forma - spiega Denner - una EoT, una Economy of Things”.
DOLCE FAR NIENTE Come sarà l’auto del futuro? Secondo Markus Heyn, l’uomo che guida Bosch verso le soluzioni di mobilità del domani, sarà sicura, efficiente, sostenibile e anche piacevole. Anche se la connessione porta e porterà vantaggi, servizi e funzioni anche alle auto a motore termico, il futuro sarà elettrico. E la mobilità sarà differente da come la viviamo oggi. Al Bosch Connected World 2019 Bosch presenta lo Shared Urban Shuttle, una sorta di cellula abitativa semovente che racchiude lo stato dell’arte della visione sul futuro. È connesso, ovviamente, gestito dal sistema in base alle nostre esigenze per offrici un servizio flessibile, economico, ecologico e più sicuro. La piacevolezza non sarà più legata a comandare la nave, ma a viverla, con una serie di servizi a bordo che renderanno lo spostamento gradevole.
ANSIA DA PRESTAZIONE Di elettrico si parla molto e il nostro futuro mobile è visto elettrico. I limiti del motore elettrico li conosciamo tutti e li sperimentiamo ogni giorno con il nostro telefono mobile: il problema sono le batterie, la loro ricarica e la "Range Anxiety" che il loro stato comporta. Se una killer application delle batterie, una nuova batteria rivoluzionaria in grado di cambiare le carte in tavola, non si vede all’orizzonte, Markus e il suo team lavorano sulla ottimizzazione della tecnologia attuale per tenere sotto controllo l’ansia da prestazione o, meglio, da autonomia.
DALLA PISTA ALLA STRADA Su questo tema “la Formula E, oltre a cambiare la percezione dell’auto elettrica, è uno straordinario luogo di esperienze,” dichiara il patron di Formula E Alejandro Agag, “che ci ha consentito di passare dalla necessità di due auto per una gara completa a una sola auto per la quinta stagione. Il prossimo passo, con la terza generazione di monoposto, sarà una ricarica super veloce, al pari di un pit stop di Formula 1.”
ANSIOLITICI Anche una app, come la Convenience Charging di Bosch mostrata da Markus sul palco del BCW 2019, può aiutare a vincere la resistenza all’elettrico. Un'applicazione con cui monitorare lo stato delle batterie della propria auto, in grado di guidarci a una ricarica veloce, e parziale, delle batterie, sufficiente a raggiungere con una riserva di carica adeguata la nostra destinazione, e di gestire le nostre attività una volta raggiuta la meta. Come la prenotazione dell’albergo o del ristorante, pensando anche a una ricarica a destinazione, magari prenotata a domicilio da un sistema di ricarica mobile come il servizio Chargery, la superbatteria trainata da una bici che sulla pedana del BCW 2019 è preoccupata di caricare una Jaguar iPace. I dati forniti dalla nostra auto aiuteranno a gestire meglio le ricariche per allungare la vita delle batterie. Ma, continua Markus Heyn, "anche la disponibilità di infrastrutture adeguate avrà un ruolo fondamentale per la diffusione delle auto elettriche". Ovviamente.
SEMPLICE, NO? Se per una massiva diffusione dell’auto elettrica dovremo attendere qualche anno, dietro l’angolo c’è un mondo IoT di cui anche l’auto fa parte, in cui il sistema ci indicherà il posteggio libero come la scrivania disponibile nel nostro ufficio smart working, dove le telecamere di sicurezza si preoccuperanno di evitare furti, ma studieranno anche il comportamento dei clienti nei supermercati, e sorveglieranno il traffico per ridurre congestione e incidenti. Un ecosistema connesso dove l’auto diventa un device che dialoga con gli altri device, per renderci la vita più comoda, facile, sicura ed ecosostenibile. Oppure, soltanto più complessa?