Pericolo scampato, niente aumento delle tasse per ''giovani nonne''. Per la gioia delle associazioni, il cui allarme non cade nel vuoto, ma soprattutto con grande sollievo degli appassioni delle auto anni Novanta. Nella tarda serata di martedì 30 novembre, in seduta congiunta delle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato, è stato ritirato l’emendamento 7.0.20 proposto nell’ambito del decreto Fiscale e inerente l’abolizione dei benefici fiscali per i veicoli certificati e registrati di interesse storico e collezionistico con età compresa fra 20 e 29 anni, che attualmente pagano un’imposta agevolata al 50% come forma di tutela per la loro conservazione. Per le ''youngtimer'', bollo dimezzato anche per il 2022, ed è giusto così.
Auto anni Novanta, il bollo resta dimezzato
QUI ASI “L'Automotoclub Storico Italiano e tutti gli appassionati ringraziano i parlamentari che hanno ascoltato e compreso le nostre tesi”, commenta Alberto Scuro, presidente ASI. “Sono prevalsi il buon senso e l’importanza di tutelare il settore. I veicoli ventennali che godono oggi di questa agevolazione sono lo 0,15% del parco veicolare totale e l’1,14% del parco veicolare ventennale (dati della Motorizzazione al 2 novembre 2021): numeri che non giustificano azioni penalizzanti, a fronte di ciò che essi sono invece in grado di produrre in termini di sviluppo culturale, turistico ed economico, generando scenari occupazionali importanti per le future generazioni. Tutelarli - conclude Scuro - è un nostro preciso dovere e non incide minimamente sul necessario rinnovamento del parco veicolare circolante”.