Da una parte, c'è chi si sorprende - e storce il naso - per quanto sia rapida, nelle intenzioni delle Case, la transizione dai motori a scoppio alla mobilità 100% elettrica. Dall'altra c'è anche chi, nei confronti dell'auto tradizionale, mostra una montante insofferenza. E gli sforzi ''eco'' dei Gruppi automobilisti, non li reputa ancora adeguati. Riporta il quotidiano tedesco Handelsblatt di come un gruppo ambientalista tedesco lamenti il fatto che BMW e Daimler abbiano rifiutato di rafforzare ulteriormente i propri obiettivi di riduzione di emissioni di CO2. Non solo lamentele: in questi giorni il gruppo, Deutsche Umwelthilfe, ha anche avviato una causa legale.
Nuova BMW i4
ULTIMATUM In una lettera alle due Case automobilistiche recapitata all'inizio di settembre, la Duh - una Ong già salita in passato alla ribalta della cronaca per le sue azioni dimostrative e giudiziarie contro l'industria dell'auto in generale - inoltrava a Daimler e BMW una serie di richieste in materia di contenimento della propria impronta di carbonio. Per accettare le condizioni messe sul tavolo, tra le quali anche una più drastica limitazione della produzione di auto con motore a combustione interna prima del 2030 (iniziativa alla quale in realtà Mercedes già avrebbe aderito), alle Case è stato dato tempo fino al 20 settembre. Ma né da Stoccarda, né da Monaco, alla Duh è pervenuta una risposta affermativa. E così, dalle parole si è passati ai fatti: la causa è stata depositata ieri lunedì 20 settembre.
Nuova Mercedes EQE
FALSA ECOLOGIA? Non più tardi di un paio di settimane fa, numerose associazioni si erano date appuntamento proprio a Monaco, sede dell'edizione 2021 dell'IAA Mobility, per protestare contro i marchi auto espositori, rei - secondo l'accusa - di non fare abbastanza per la salvaguardia dell'ambiente, e di nascondersi dietro un ecologismo solo di facciata. A stabilire chi ha ragione, sarà ora un tribunale.