A parlare della Bmw Driving Experience stavolta non è un tester professionsita ma una ragazza, un'automobilista come potrebbe essere chiunque. Ecco il suo racconto di una giornata passata tra simulazioni di pericolo, guida in pista e la emozionante Bmw M4
NOTTE IN BIANCO Quelli che ho passato settimana scorsa a Misano Adriatico sono stati due giorni all’insegna della velocità: un po’ per colpa mia, che ho preso il treno per il rotto della cuffia, un po’ per merito di Bmw e del parco auto che mi ha messo a disposizione per la Bmw Driving Experience. Da neofita un po' ansiosa quale sono, confesso di essermi rigirata a lungo nel letto la notte prima di questo corso. Immaginate per esempio che, prima della Driving Experience, avevo guidato una volta sola un’auto con il cambio automatico. E non si trattava di un bombardone ma di una tranquilla Audi da Commendatore. Figuratevi l'emozione all'idea di trovarmi alle prese con una Bmw M4, che, oltre al poco familiare cambio automatico, ha anche 431 cv... Roba da pelle d'oca. E non è che il resto del parco auto della scuola sia da meno, visto che comprende la 118d Sport Line, la 320d, la 220d Coupé, la M235i, la 428i Coupé Msport e la 218d Active Tourer, quella a trazione anteriore, per intenderci.
AL MURO A dispetto della proverbiale nuvola di Fantozzi, che normalmente mi segue ovunque vada, sono riuscita a godermi questa esperienza con il sole (che andava e veniva, in realtà, ma va bene così). La prima parte del giovedì mattina, terminata la conferenza stampa di presentazione della Bmw Driving Experience 2015, è stata dedicata agli esercizi di sicurezza. Ok, mi avevano avvisata prima, ma vi lascio immaginare la mia faccia nel vedere, viaggiando a 80 km/h, spuntare dal nulla un muro d’acqua di fronte a me! Lo scopo della prova di evitamento ostacolo consiste nel ricreare una situazione di emergenza verosimile (un bambino che attraversa la strada all’improvviso, ad esempio) e fornire ai partecipanti gli strumenti per affrontarla al meglio. Dato che questa è stata la prova che ho affrontato per prima, ho immediatamente registrato un’informazione che poi si è man mano consolidata nel corso della giornata e cioè che istinto e tecnica non sempre vanno a braccetto: a volte il nostro istinto può condurci a compiere la scelta sbagliata.
SI SALVI CHI PUO' Dopo il muro d'acqua ci sono stati gli esercizi in rotonda,eseguiti prima con un’auto a trazione anteriore e poi con una a trazione posteriore, per dimostrare la differenza del loro comportamento in caso di perdita di aderenza. Il gioco, se così si può chiamare, consisteva nell’immettersi in rotatoria, aumentando progressivamente la velocità, per poi accelerare all’improvviso. Scopo del tutto? Cercare di innescare una sbandata e rimettere l’auto in traiettoria, riducendo l'angolo di sterzo, in un caso, o controsterzando, nell'altro. Più facile a dirsi che a farsi, tanto che sono anche riuscita a fare un doppio testa coda... Sembra di essere a Holiday on ice. Per fortuna alla fine mi sono riscattata: per ultima c’è stata la prova di frenata di emergenza, che è andata sorprendentemente liscia, con la macchina che si è fermata senza sbavature in uno spazio davvero ridotto, roba da non credere.
PISTAAAA! La parte più difficile è arrivata ancor prima di pranzo, con i primi giri in pista. Arriviamo ai box e io, che di corse in tv ne avevo viste parecchie, mi ero convinta che non sarebbe stato niente di trascendentale mettere il naso tra i cordoli. Poi, lì, in posizione da pit stop, Lei: una BMW M4 color oro (ma c’erano anche blu e rosse e alcune M3) con una presenza scenica che incute un bel timore reverenziale. Aggressiva e bassa come piace a mio padre e spaventa me. L’istinto è quello di farle una foto e poi girare i tacchi. Invece devo guidarla…in pista! Durante il primo giro sembro davvero nonna Papera: mi tengo a destra, metto la freccia… l’impostazione da guida stradale non ne vuole sapere di abbandonarmi. Poi, piano piano, acquisisco un po’ di sicurezza in più, grazie soprattutto ai consigli che dei piloti che mi hanno accompagnata nei vari giri.
LA CONSAPEVOLEZZA Tralascio i dettagli sulle mie prestazioni al volante e confesso che la cosa che mi ha impressionato di più è stata la presa di coscienza della velocità e dei pericoli che si corrono. In pista, in un ambiente sicuro e controllato, con l’istruttore al mio fianco e una macchina pazzesca, mi sono resa conto che basta davvero poco per fare il cosiddetto patatrac e che, in caso di pericolo, non avevo nessuna base teorica e pratica per poter affrontare la situazione nel miglior modo possibile. Eppure ero convinta di saper guidare bene: ormai sono otto anni che ho la patente e la scuola guida è solo un ricordo lontano.
LA SCUOLA VERA Il fatto è che questo corso organizzato da Bmw non ha niente a che fare con la scuola guida: ti mette di fronte situazioni di pericolo ricreate ad arte e ti dimostra come, in realtà, nessuno di noi, indipendentemente da quanto uno si senta bravo (o lo sia davvero) sarebbe in grado di affrontare in modo corretto, senza le giuste basi tecniche. Non mi sarebbe dispiaciuto averlo ricevuto come regalo per i miei diciotto anni! Ma non è troppo tardi per i miei genitori per scegliere il regalo perfetto: mio fratello ha 16 anni, sono quasi sicura che tra un paio d’anni lo vedrò intraversarsi sul pistino di Misano imprecando perché “non pensavo fosse così difficile!”.
IL CALENDARIO DEI CORSI 2015
14-15 aprile a Franciacorta
27-28 maggio a Vallelunga
30 giugno a Binetto
8 luglio a Misano