Dall''usa e getta'' all''usala fino a che esala l'ultimo respiro''. Da un comportamento compulsivo a una condotta responsabile, ma che non chieda in cambio sacrifici né all'utente, né all'azienda che ti vende quel prodotto. Cambiare l'auto con frequenza, così da guidare sempre una vettura appena uscita? Megliotenersi la propria auto fino a che cammina. Con qualche accorgimento, sarà ugualmente come possedere sempre l'ultimo modello. L'appello giunge da una qualche associazione di consumatori? No, giunge da BMW.
BMW X5...MY 2004
SECONDO LIFE Più precisamente, giunge dalla responsabile del team di sostenibilità di BMW Group Monika Dernai. A una tavola rotonda a Londra sull'economia circolare, la Dernai avrebbe avanzato la proposta in base alla quale l'industria automobilistica, allo scopo di ridurre gli sprechi, dovrebbe incoraggiare le persone, anziché ad acquistare con regolarità nuovi modelli, a conservare il più a lungo possibile le loro auto, adattandole semmai con aggiornamenti, così da mantenerle giovani. “Dobbiamo pensare a come prolungare la vita dei veicoli, e non ad alimentare un mercato dell'usato in cui vendersi auto a vicenda. Un'idea - spiega la manager BMW - potrebbe essere quella di rinfrescare gli interni''. Con aggiornamenti software, ma anche ''hardware''.
WIN-WIN SITUATION “Il settore - prosegue - ha bisogno di nuove competenze, specie nell'area aftermarket. Di auto progettate in modo tale, ad esempio, che i vecchi sedili possano essere rimossi e sostituiti da sedili nuovi, trasformando così un abitacolo anziano in un ambiente dall'aspetto nuovo''. Dernai sostiene in sostanza una variante di modello di business secondo il quale l'automobilista non cambia la vettura così spesso come capitava in precedenza, ma ciononostante il Costruttore continua a trarre vantaggio dal rapporto col cliente.
Auto nuova? No, nuovi solo i sedili
MEZZI PUBBLICI? NO GRAZIE Sono, in fondo, gli stessi principi che ispirano la filosofia dell'economia circolare, un sistema cioè in cui la comunità riutilizza e ricicla ogni prodotto il più possibile, minimazzndo gli sprechi economici e al tempo stesso salvaguardando l'ecologia. Si badi bene: sebbene Dernai suggerisca che il mercato automobilistico dovrebbe sposare i valori della circular economy, dell'auto come mezzo di trasporto preferenziale, la società continua ad averne bisogno. ''Possiamo davvero spostare tutti sui mezzi pubblici? Penso che la risposta sia no, la rete di trasporto pubblico - sostiene - non reggerebbe. Là fuori, per le auto, c'è ancora un mercato''.