Audi, BMW e Mercedes. Unite in un’inedita alleanza tra marchi premium per allungare le mani su una tecnologia chiave per il futuro dell’automotive: i big data della strada
Lo ha inseguito Uber, lo bramava – pare – perfino la Microsoft. Ma alla fine ad aggiudicarsi Here, un pezzo della Nokia del valore di 2.8 miliardi di euro, sono state tre Case automobilistiche: Audi, BMW e Mercedes. Unite in un’inedita alleanza tra marchi premium per allungare le mani su una tecnologia chiave per il futuro dell’automotive: i big data della strada.
Non ci vuole Nostradamus per capire che, seppur col binocolo, si guarda alla guida autonoma. Here è infatti la divisione della Nokia che si occupa di mapping, e in generale di creare servizi cloud e mobili basati sulla geolocalizzazione. Le accurate mappe del colosso finlandese sono già utilizzate da diversi dispositivi dell’universo automotive, ma in prospettiva futura la pletora di servizi è destinata ad allargarsi: tutti per lo più basati sulla tecnologia cloud e sui dati intercettati dalla comunicazione tra le automobili e le infrastrutture, oppure tra automobili stesse. Mappe, telecamere, sensori, radar: un giorno saranno loro a guidare le automobili, con l’uomo a fare da passeggero. E centinaia di chip che analizzano migliaia di dati al secondo.
Acquistando le mappe di Nokia Here, l’insolita triade tedesca lancia dunque la sfida a Google nella partita dell’autonomous drive, ma guarda anche al futuro prossimo. Grazie ai dati raccolti dalla piattaforma di Here – che nella gestione manterrà una sua indipendenza rispetto al consorzio che l’ha acquisita- sarà possibile anche sviluppare nuovi dispositivi di sicurezza alla guida e servizi di monitoraggio traffico che ottimizzino i flussi di automobili. Il match, dunque, è al fischio di inizio. Con le eterne rivali schierate nella stessa metà del campo.