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Limiti alla circolazione

Blocco diesel, l'Aci: ora subito incentivi alla rottamazione


Avatar di Lorenzo Centenari, il 04/10/18

6 anni fa - Urgono anche "miglioramento trasporti pubblici e approccio scientifico"

Blocco diesel, l'Aci: ora servono incentivi e un approccio scientifico

Secondo l'Automobile Club, "improrogabili anche il miglioramento dei trasporti pubblici e un approccio scientifico al problema"

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SENTENZA GIUSTA? Parole, parole, parole. Ma su quali basi scientifiche i nostri politici si esprimono in contrasto alle auto diesel? Quali misure sono inoltre previste per correre incontro alle centinaia di migliaia di automobilisti "appiedati" dalle nuove leggi antismog? A pochi giorni dall'entrata in vigore dei blocchi regionali dei veicoli a gasolio Euro 3 (o Euro 4, come nel caso dell'Emilia-Romagna), l'Automobile Club d'Italia fa sentire la sua voce. E con moderazione, manifesta le sue perplessità.

QUESTIONE DI NUMERI "Comprendiamo le ragioni delle nuove regole volte a fermare i veicoli più datati e obsoleti, non solo più inquinanti - sostengono i vertici Aci - ma anche meno sicuri nella capacità di scongiurare incidenti. E’ invece di difficile condivisione il blocco dei veicoli omologati Euro 4, tecnologicamente già avanzati e con meno di dieci anni di vita, spesso con pochi chilometri all’attivo. Appare infine paradossale ipotizzare il blocco di ogni diesel, anche i sofisticati Euro 6".

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ELETTRICO PREMATURO Già, perchè come sottolinea l'Aci, "i diesel Euro 6 oggi sul mercato, così come i precedenti Euro 5, impattano sull’ambiente in modo irrilevante rispetto al passato: un solo veicolo Euro 1 registra le stesse emissioni di una flotta di 28 Euro 6. La sostenibilità dei diesel è ormai paragonabile ai veicoli a benzina, con valori persino inferiori sui gas serra. La loro criminalizzazione non trova alcuna giustificazione e rende più difficile la transizione verso altre forme di alimentazione, come l’elettrico, che in realtà richiedono ancora diversi anni".

PAROLA D'ORDINE: INCENTIVI In definitiiva, secondo l'Automobile Club, "giusto stimolare un cambio culturale sulla mobilità, tuttavia sollecitiamo concreti incentivi per il rinnovo del parco circolante, un ammodernamento dei servizi di trasporto pubblico, infine un approccio più scientifico. I dati infatti dimostrano come la maggior parte delle sostanze inquinanti – tra il 60% e il 90% – sia generata dai riscaldamenti privati, dalle industrie e dalla produzione di energia. Prima di colpire le auto, è necessario intervenire su queste fonti".


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 04/10/2018
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