L'allarme dei costruttori tedeschi: la domanda di auto elettriche è in aumento, dubbi su disponibilità materie prime per batterie
SPIA DELLA RISERVA E se avessimo fatto male i calcoli? Se ci trovassimo a corto di materie prime? Un dubbio angosciante affligge ora i costruttori tedeschi: l'auto elettrica corre il rischio che in futuro la propria ascesa venga rallentata, o addirittura arrestata, dalla scarsa disponibilità di risorse naturali necessarie alla produzione di batterie ad alta capacità.
RITMI TROPPO SOSTENUTI L'allarme giunge dalla Federazione delle Industrie Tedesche (Bundesverband der Deutschen Industrie): in Germania, sul lungo periodo il settore auto rischia di dover far fronte a una contrazione della fornitura di materie prime come litio, cobalto, manganese e grafite, minerali indispensabili per la produzione di massa di batterie per veicoli elettrici. Una categoria cioè in rapida espansione, dalla domanda globale (vedi in Cina) che di anno in anno cresce a ritmi esponenziali. Tanto da far dubitare che la catena logistica, dall'estrazione ai rifornimenti dei materiali stessi, possa in futuro essere pesantemente influenzata.
CORSA CONTRO IL TEMPO Alla luce di previsioni incerte, c'è chi prova a mettersi al riparo. Volkswagen ha di recente annunciato di voler stringere accordi decennali coi maggiori fornitori mondiali di cobalto. L'investimento nella produzione di batterie per auto elettriche ammonterebbe a 34 miliardi di euro da qui al 2022. Dall'altro lato, la grande industria del riciclaggio (la belga Umicore, la statunitense Retriev Technologies) sta studiando avanzati sistemi di estrazione dei metalli dalle batterie usate. Un dato è certo: al pari delle auto a combustibili fossili, l'auto elettrica dovrà fare i conti con risorse naturali limitate, destinate prima o poi ad esaurirsi.